Indice
  • 1 Cos'è l'asma
  • 2 Le principali tipologie di asma
  • 3 I sintomi dell’asma
  • 4 Fattori di rischio dell’asma 
  • 5 Come si diagnostica l’asma
  • 6 Come si cura l’asma 
  • 7 Approfondimenti sull'asma
  • 8 Fonti

Cos'è l'asma

È facile sentir parlare di asma cronica e asma infiammatoria per le caratteristiche di questa patologia che colpisce le vie aeree determinando l’ostruzione, generalmente temporanea, dei bronchi che inspessendosi e producendo quantità importanti di muco, impediscono la normale circolazione del flusso d’aria.

Alla base dell’asma vi sono meccanismi complessi che derivano dall’interazione tra fattori genetici, che predispongono alla malattia, e fattori esogeni (esterni all’organismo), che la scatenano. I processi edematosi, ovvero di accumulo di liquidi, sono causati proprio dallo stato infiammatorio e dall’ipersensibilità dei bronchi alla presenza di determinate sostanze o allergeni.

Per approfondire: Asma da sforzo: dai sintomi allo sport.

L’asma è la malattia respiratoria più diffusa al mondo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) le persone che ne soffrono sono tra i 100 e i 150 milioni e i casi sembrerebbero aumentare del 50% ogni 10 anni. Colpisce sia i bambini sia gli adulti. In età pediatrica l’asma è più frequente nei bambini che nelle bambine, mentre nell’età adulta è più comune nel sesso femminile.

Una tempestiva diagnosi e una terapia farmacologica appropriata sono determinanti per tenere sotto controllo la malattia e prevenirne le riacutizzazioni, ovvero fasi acute dell’asma.

Le principali tipologie di asma

L’asma è una condizione eterogenea: esistono diverse tipologie di asma che si manifestano in modo simile. I principali tipi di asma comprendono:

  • asma allergico: è il fenotipo dell’asma più riconoscibile, che spesso inizia durante l’infanzia ed è associato a una storia di malattie allergiche;
  • asma non allergico: un’asma non associato ad allergia, i pazienti possono presentare una minore risposta ai farmaci corticosteroidei inalatori;
  • asma ad insorgenza nell’età adulta: si manifesta in particolare in soggetti (spesso donne) adulti. Questi pazienti tendono ad essere non allergici e spesso richiedono dosi più elevate di farmaci corticosteroidei inalatori o sono relativamente refrattari al trattamento con corticosteroidi;
  • asma con limitazione persistente del flusso aereo: alcuni pazienti con asma di lunga durata sviluppano una limitazione del flusso aereo persistente o non completamente reversibile;
  • asma con obesità: caratteristico dei soggetti obesi con sintomi respiratori prominenti;
  • asma da sforzo: che sorge soprattutto in relazione all’attività fisica.

Non è raro che i pazienti asmatici soffrano anche di rinite allergica.

I sintomi dell’asma

L’asma si manifesta o si può sospettare di soffrire di asma bronchiale, alla comparsa di segni e sintomi respiratori come:

  • tosse cronica, stizzosa anche secca;
  • respiro affannoso (dispnea);
  • respiro sibilante simile ad un fischio;
  • sensazione di costrizione nell’area toracica.

I sintomi dell’asma si presentano spesso durante la notte o nelle prime ore del mattino e sono scatenati da stimoli come l’attività fisica (es. corsa, ciclismo), l’aria fredda, gli allergeni o altre sostanze sensibilizzanti. L’intensità e la durata dei sintomi è variabile: tutti i sintomi sopra elencati possono presentarsi anche solo in determinati momenti o stagionalmente.

I pazienti asmatici affetti da asma intermittente hanno periodi più o meno lunghi in cui i sintomi sono assenti, interrotti da crisi asmatiche. I sintomi dell’asma possono variare di intensità e durata e in certi casi sparire per anni per poi manifestarsi improvvisamente.

Per approfondire: Asma da reflusso: sintomi, dieta e prevenzione

Nel corso di una riacutizzazione asmatica (un altro modo di chiamare l’attacco d’asma) si ha un’ostruzione acuta e transitoria del flusso d’aria che entra ed esce dai polmoni. La riacutizzazione può insorgere in pochi minuti, il paziente espira con difficoltà e appare sofferente. Nei casi più gravi può portare a insufficienza respiratoria e, se la crisi è molto intensa e non si interviene prontamente, può causare la morte del paziente.

Fattori di rischio dell’asma 

I fattori che possono provocare o scatenare l’asma sono molteplici, ma in linea generale si possono suddividere in fattori genetici/individuali e fattori ambientali.

I fattori di rischio genetici/individuali sono:

  • atopia o predisposizione ereditaria, considerata il maggior fattore di rischio per lo sviluppo di asma o di altri tipi di allergie;
  • iper-responsività bronchiale, ovvero una eccessiva risposta del muscolo liscio, che si contrae più del necessario ed in modo più frequente quando sottoposto a stimoli;
  • obesità.

I fattori di rischio di tipo ambientale sono:

  • esposizione ad allergeni, sostanze estranee all’organismo che scatenano una risposta immunitaria solo in alcune persone; gli allergeni che scatenano l’asma allergico sono solitamente allergeni inalatori (es. pollini, residui di animali, spore fungine, acari, muffe, pelo di animali o sensibilità verso alcune sostanze o farmaci), o a fumo di tabacco;
  • inquinamento atmoferico (es: gas di scarico, fumi industriali, …);
  • sensibilizzanti professionali, sostanze presenti nell’ambiente lavorativo responsabili del cosiddetto “asma professionale“; tra le professioni maggiormente a rischio ci sono i fornai, i verniciatori, alcuni lavoratori dell’industria chimica, i parrucchieri, i falegnami e i lavoratori dell’industria elettronica che si occupano di saldare i circuiti elettronici;
  • abitudini nutrizionali e condizioni igienico-sanitarie;
  • farmaci, tra cui l’aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), i farmaci beta-bloccanti, la tartrazina (un eccipiente usato per colorare di giallo alimenti e farmaci) e i solfiti (usati come conservanti dall’industria alimentare e farmaceutica).

Come si diagnostica l’asma

La diagnosi precoce è la chiave per tenere la malattia sotto controllo ed evitare peggioramenti o crisi asmatiche più gravi. La prima parte del percorso diagnostico è rappresentata dalla raccolta dei dati del paziente (anamnesi), per valutare la presenza di sintomi respiratori cronici ricorrenti e di eventuali fattori di rischio, come allergie o una storia familiare di asma, ed un esame obiettivo scrupoloso da parte del medico curante, come una radiografia (RX) o una spirometria.

Se si sospetta che il paziente sia asmatico viene eseguito il test di reversibilità: viene fatto inalare al paziente un farmaco broncodilatatore ad azione rapida e si ripete la spirometria, ciò permette di capire se la bronco-ostruzione è reversibile o irreversibile (come nella broncopneumopatia cronica ostruttiva).

A seguire il medico può ritenere necessario approfondire la diagnosi con degli esami strumentali come:

  • test allergologici, in caso di asma allergico, si eseguono prove allegologiche come i test cutanei (Prik test) o il dosaggio degli anticorpi specifici dell’allergia (RAST IgE, PRIST IgE) per valutare la sensibilità a certe sostanze;
  • spirometria, un esame non invasivo e utile a misurare la funzionalità respiratoria;
  • test di stimolazione bronchiale (o test di provocazione bronchiale), dove si somministra uno stimolo broncocostrittore (es. metacolina) e si ripete la spirometria per mettere in evidenza l’ostruzione dovuta all’iperreattività bronchiale; si possono utilizzare stimoli specifici (es. sensibilizzanti professionali)

Alcuni parametri importanti che vengono valutati mediante questi test sono:

  • il FEV1, dall’inglese Forced Expiratory Volume in the 1st second. In italiano è noto come VEMS, Volume Espiratorio Massimo nel 1º Secondo. È un parametro che indica il grado di pervietà delle grandi vie aeree;
  • il PEF, dall’inglese Peak Expiratory Flow, è un numero che indica la massima velocità con cui si è capaci di espellere l’aria dai polmoni.

Secondo le linee guida internazionali GINA, la gravità dell’asma deve essere valutata nei soggetti alla prima osservazione e considerando i trattamenti farmacologici necessari per controllarne i sintomi e le riacutizzazioni.

Come si cura l’asma 

L’asma è caratterizzata da fasi cicliche, pertanto possono alternarsi stati acuti a stati completamente asintomatici. È importante che il trattamento sia personalizzato e appropriato per la tipologia di asma di cui è affetto il paziente.

La terapia dell’asma si basa su farmaci somministrati per via inalatoria.  I farmaci per la terapia dell’asma hanno l’obiettivo di limitare la gravità dei sintomi (farmaci di controllo o di fondo), quindi di controllare la patologia (farmaci sintomatici, utilizzati al bisogno), e di ridurre il rischio di riacutizzazioni.

Tali farmaci sono principalmente di tipo inalatorio e possono essere suddivisi in:

  • farmaci per la profilassi, che prevengono l’infiammazione delle vie aeree come corticosteroidi inalatori (CSI), combinazioni di corticosteroidi inalatori e beta2-agonisti a lunga durata d’azione (LABA);
  • farmaci sintomatici, agiscono direttamente sui sintomi durante la fase acuta con funzione di broncodilatatori come i beta2-agonisti a rapida azione (a breve o lunga durata).

In caso di riacutizzazione grave il paziente ha bisogno dell’assistenza del pronto soccorso o dell’ospedale dove vengono somministrati farmaci endovena, si monitora l’ossigenazione mediante pulsossimetria ed emogasanalisi, si somministra l’ossigenoterapia e, se necessario, si ricorre alla ventilazione meccanica.