L’edema polmonare è una condizione caratterizzata dalla raccolta anomala di liquido nei polmoni, il quale viene accumulato negli alveoli polmonari e nel tessuto interstiziale. L’edema polmonare può essere acuto, quando insorge in modo repentino, oppure cronico, quando si sviluppa lentamente. La prima delle due forme rappresenta una situazione di emergenza che deve essere trattata con grande tempestività perché può risultare fatale in breve tempo.

Indice
  • 1 Che cos'è l'edema polmonare
  • 2 Quali sono le cause dell’edema polmonare?
  • 3 Quali sono i sintomi dell’edema polmonare?
  • 4 Come si esegue la diagnosi di edema polmonare?
  • 5 Come si cura l’edema polmonare?
  • 6 Quali sono le complicanze dell’edema polmonare?
  • 7 Prevenzione ed edema polmonare
  • 8 Fonti

Che cos'è l'edema polmonare

L’edema polmonare è un edema che coinvolge i polmoni e lo spazio che fisiologicamente è occupato dall’aria negli alveoli polmonari, che viene sostituito da liquido anomalo. Questo liquido in eccesso può compromettere la funzione respiratoria e causare svariati sintomi, che elencheremo nei prossimi paragrafi.

Una volta che si accumula liquido nei polmoni, si verificano diversi effetti negativi. Il liquido in eccesso aumenta la pressione all’interno dei capillari polmonari, le piccole strutture che si trovano nei polmoni e che consentono gli scambi gassosi con il sangue. Questo aumento della pressione provoca una fuoriuscita di liquido dai capillari verso i tessuti polmonari circostanti, causando l’edema.

L’accumulo di liquido nei polmoni impedisce ai polmoni di espandersi completamente durante la respirazione, riducendo la capacità di assorbire ossigeno e di eliminare anidride carbonica, portando allo sviluppo di vari sintomi e manifestazioni.

Un edema polmonare coinvolge diverse parti anatomiche. I polmoni sono costituiti da milioni di alveoli, piccole sacche d’aria deputate allo scambio di ossigeno e anidride carbonica. Quando l’edema polmonare si sviluppa, il liquido si accumula negli spazi interstiziali, cioè tra gli alveoli, e può anche invadere gli stessi alveoli. Questo ostacola lo scambio di gas e compromette la funzione respiratoria, mettendo in pericolo la sopravvivenza dell’individuo.

In termini di incidenza, in Italia non esistono dati specifici recenti che forniscono una stima precisa. Tuttavia, l’edema polmonare è una condizione clinica relativamente comune, spesso associata a disturbi cardiaci o polmonari sottostanti. Le malattie cardiache, come l’insufficienza cardiaca congestizia, rappresentano una delle principali cause di edema polmonare.

Per quanto riguarda la percentuale di sopravvivenza ad un edema polmonare, è importante sottolineare che la prognosi dipende da diversi fattori, tra cui la gravità dell’edema polmonare, la causa sottostante e la tempestività del trattamento.
Negli edemi polmonari acuti e gravi, soprattutto quelli associati a insufficienza cardiaca congestizia, la tempestività nell’accesso alle cure mediche adeguate può fare la differenza nella prognosi. In generale, l’assistenza medica immediata e il trattamento appropriato migliorano significativamente le possibilità di sopravvivenza e di recupero.

Quali sono le cause dell’edema polmonare?

L’edema polmonare può essere causato da diverse condizioni sottostanti che possono influenzare il corretto funzionamento dei polmoni e causare l’accumulo di liquido. Ecco alcune delle cause possibili:

Quali sono le cause dell’edema polmonare?

L’edema polmonare può essere causato da diverse condizioni sottostanti che possono influenzare il corretto funzionamento dei polmoni e causare l’accumulo di liquido. Ecco alcune delle cause possibili:

  • malattie cardiache: rappresentano una delle cause più comuni di edema polmonare. Condizioni come l’insufficienza cardiaca congestizia (si verifica quando il cuore non pompa adeguatamente il sangue nel corpo), l’infarto del miocardio (attacco di cuore), le miocarditi (infiammazione del muscolo cardiaco) o le cardiopatie congenite possono compromettere la capacità del cuore di pompare il sangue in modo efficiente e portare all’accumulo di liquido nei polmoni;

  • intossicazione da farmaci, tossine e/o sostanze stupefacenti: l’uso eccessivo o improprio di determinati farmaci, come gli oppiacei o i farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), così come l’esposizione a tossine (come i gas irritanti o i fumi chimici) o l’abuso di droghe (come cocaina o eroina) possono provocare danni ai vasi sanguigni polmonari e portare all’accumulo di liquido nei polmoni;

  • infiammazioni o infezioni polmonari: le infiammazioni o infezioni che coinvolgono i polmoni, come la polmonite, possono causare danni ai tessuti polmonari e aumentare la permeabilità dei vasi sanguigni portando ad accumulare liquido negli spazi polmonari;

  • embolia polmonare: si verifica quando un coagulo di sangue si forma in una vena e si sposta verso i polmoni, bloccando il flusso sanguigno. Ciò può causare un’alterazione nella pressione sanguigna nei polmoni e portare all’accumulo di liquido, con conseguente edema polmonare;

  • setticemia: si tratta di un’infezione generalizzata del sangue spesso grave che può causare un’infiammazione sistemica in grado di colpire anche i polmoni portando, tra gli altri effetti indesiderati, all’accumulo di liquido nei polmoni;

  • traumi toracici: le lesioni al torace, come quelle causate da incidenti automobilistici o cadute, possono danneggiare i tessuti polmonari e provocare edema polmonare;

  • altitudini elevate: l’edema polmonare da altitudine è una condizione che può verificarsi quando una persona si trova a quote elevate, come durante l’arrampicata in montagna o l’esposizione a quote elevate durante un volo. L’altitudine elevata può causare una ridotta pressione di ossigeno nell’aria e un aumento dello stress sui polmoni, che può portare all’accumulo di liquido nei polmoni.

Quali sono i sintomi dell’edema polmonare?

 Tra le manifestazioni dell’edema polmonare acuto si possono annoverare:

  • dispnea, ovvero la difficoltà a respirare che peggiora in posizione supina, accompagnata da una sensazione di soffocamento;
  • cianosi (colore bluastro) delle labbra;
  • agitazione e ansia;
  • tosse con emissione di liquido schiumoso;
  • cute fredda e umida;
  • tachicardia.

Le forme di edema polmonare cronico possono anche provocare:

  • sibili respiratori;
  • aumento di peso repentino;
  • astenia;
  • edema degli arti inferiori;
  • tosse;
  • affanno notturno che provoca risveglio e che migliora assumendo la posizione seduta;
  • dispnea.

Come si esegue la diagnosi di edema polmonare?

La diagnosi di edema polmonare viene effettuata sulla base della valutazione clinica dei segni e dei sintomi manifestati dal paziente e mediante diversi accertamenti strumentali utili anche a stabilirne la causa.

La radiografia del torace è in genere il primo esame messo in atto quando si sospetta un edema polmonare, e tale esame viene generalmente effettuato in congiunzione all’ossimetria, che consiste nella misurazione transcutanea della saturazione di ossigeno nel sangue, mediante un semplice strumento denominato saturimetro. Questo strumento viene collocato su un dito della mano, e registra i valori dell’ossigeno: i valori normali sono superiori al 95%.

Oltre alla radiografia e all’ossimetria, possono anche risultare utili altri esami, che includono:

  • la tomografia Assiale Computerizzata (TAC) del torace;
  • l’elettrocardiogramma (ECG), che permette di rilevare e valutare l’attività elettrica del cuore. Si tratta di un esame importante perché le patologie cardiache sono quelle più spesso coinvolte nella genesi dell’edema polmonare;
  • l’emogasanalisi arteriosa, che permette di determinare in modo molto accurato la concentrazione di ossigeno e di anidride carbonica nel sangue. Viene eseguita mediante un prelievo ematico da un’arteria periferica, in genere del polso;
  • l’ecografia polmonare, un test eseguito mediante l’impiego di ultrasuoni che permette di identificare con efficacia la presenza di accumulo di liquido nei polmoni e negli scavi pleurici.

Come si cura l’edema polmonare?

Il primo presidio terapeutico per la cura dell’edema polmonare acuto è rappresentato dal ricorso all’ossigeno, che viene erogato attraverso una maschera facciale o una cannula nasale. Sotto l’aspetto farmacologico, vengono utilizzati, a seconda della gravità del quadro clinico:

  • medicamenti per controllare la pressione sanguigna, in modo da stabilizzarne i valori;
  • diuretici, allo scopo di eliminare i liquidi in eccesso e favorire la diminuzione della pressione da questi provocata a livello cardiaco e polmonare;
  • farmaci inotropi, che vengono impiegati per migliorare la forza di contrazione cardiaca e per mantenere la pressione sanguigna;
  • morfina, utile a reprimere lo stato di agitazione e di ansia del malato. È importante notare che l’utilizzo della morfina in questo ambito è controverso, perché può determinare possibili effetti avversi anche gravi.

Quali sono le complicanze dell’edema polmonare?

L’edema polmonare è una condizione grave che richiede un’attenzione tempestiva e una gestione appropriata. Se non viene trattato adeguatamente, può portare a una serie di complicanze che possono compromettere la salute e la qualità di vita del paziente. Ecco alcune delle complicanze associate all’edema polmonare:

  • insufficienza respiratoria: l’accumulo di liquido nei polmoni può ostacolare lo scambio di ossigeno e anidride carbonica, compromettendo la capacità dei polmoni di svolgere correttamente la loro funzione respiratoria. Questo può portare a un’insufficienza respiratoria, con una diminuzione dell’ossigeno nel sangue e un’accumulo di anidride carbonica;

  • ipossia: l’edema polmonare può causare una bassa saturazione di ossigeno nel sangue, nota come ipossia. L’ipossia può provocare sintomi come dispnea (respiro affannoso), confusione mentale, stanchezza e aumento della frequenza cardiaca. Se non trattata, può portare a danni agli organi vitali;

  • scompenso cardiaco: l’edema polmonare è spesso associato a una condizione di scompenso cardiaco, in cui il cuore non pompa in modo efficace il sangue nel corpo. Questo può portare a una serie di complicanze cardiache, come l’insufficienza cardiaca congestizia, aritmie o ischemia cardiaca;

  • danno agli organi: una ridotta ossigenazione dei tessuti a causa dell’edema polmonare può causare danni agli organi vitali come il cuore, il cervello e i reni. L’ipossia prolungata può portare a danni permanenti agli organi e compromettere la loro funzione;

  • polmonite: l’edema polmonare può aumentare il rischio di sviluppare infezioni polmonari, tra cui la polmonite. L’accumulo di liquido nei polmoni crea un ambiente favorevole alla crescita dei batteri, aumentando il rischio di infezione;

  • edema cerebrale: in casi gravi di edema polmonare, l’accumulo di liquido può estendersi al cervello, causando edema cerebrale. Questa complicanza può portare a sintomi neurologici come mal di testa intenso, confusione, convulsioni e alterazioni della coscienza;

  • insufficienza renale: l’edema polmonare può causare un’alterazione della funzione renale a causa di una ridotta perfusione renale e di un’insufficiente eliminazione dei liquidi. Ciò può portare a un’insufficienza renale acuta o cronica;

  • disturbi elettrolitici: l’accumulo di liquido associato all’edema polmonare può causare squilibri elettrolitici nel corpo, come bassi livelli di sodio o potassio. Questi squilibri possono influenzare il funzionamento normale del sistema nervoso, del cuore e di altri organi

Prevenzione ed edema polmonare

Anche se alcune cause dell’edema polmonare non possono essere prevenute, ci sono alcune misure che è possibile adottare per ridurre il rischio di sviluppare questa condizione, evitando le numerose manifestazioni negative, nonché la pericolosità della patologia.

Tra le principali cause di edema polmonare ci sono le patologie cardiache. Un primo importante step riguarda, dunque, l’adeguata gestione delle malattie cardiache sottostanti, tra cui l’ipertensione, l’infarto del miocardio o le malattie delle valvole cardiache. Seguire le indicazioni del medico, assumere correttamente i farmaci prescritti e adottare uno stile di vita sano può contribuire a ridurre il rischio di insufficienza cardiaca e di conseguenza di edema polmonare.

Anche a livello polmonare, prendersi cura di patologie esistenti o fare attenzione a prevenirne la manifestazione di nuove porta a ridurre il rischio di insorgenza di edema polmonare. Aderire correttamente ai piani di vaccinazione per infezioni respiratorie come la polmonite, ad esempio, è una buona pratica indiretta per ridurre il rischio di sviluppare edema polmonare. 
Chi soffre di malattie polmonari preesistenti come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o la fibrosi polmonare, è importante che segua il piano di trattamento prescritto dal medico per mantenere i polmoni il più sani possibile e ridurre il rischio di complicanze che possono portare allo sviluppo di questa condizione.

Vale come regola generale, inoltre, ma nel caso dell’edema polmonare ha un risvolto diretto, l’adottare uno stile di vita sano cercando di mantenere un peso salutare, seguendo una dieta equilibrata e praticando regolarmente attività fisica. Anche evitare lo stress eccessivo può contribuire a mantenere una buona salute generale e ridurre il rischio di sviluppare condizioni che possono portare all’edema polmonare.

È fondamentale prestare attenzione ai segni e ai sintomi che potrebbero indicare un’insufficienza cardiaca o un’accumulo di liquido nei polmoni, come respiro affannoso, tosse persistente, gonfiore alle gambe o affaticamento eccessivo. In caso di sintomi sospetti, è importante consultare immediatamente un medico per una valutazione accurata e un trattamento tempestivo.

Fonti