Con demenza vascolare si intende in modo generico il disturbo cognitivo causato da un alterato afflusso di sangue, e quindi di ossigeno e nutrienti, al cervello. Nelle forme estreme, la persona colpita non è più in grado di ragionare, di ricordare, di elaborare concetti e, in ultima analisi, perde la capacità di essere autosufficiente. Questo deterioramento mentale può essere acuto o cronico, e di solito è irreversibile.

Sotto l’aspetto epidemiologico, la demenza vascolare è la forma più frequente di demenza nelle persone anziane e colpisce maggiormente gli uomini dopo i 70 anni di età. Una discreta percentuale di persone presenta al contempo malattia di Alzheimer e demenza vascolare.

Indice
  • 1 Quali sono le cause della demenza vascolare?
  • 2 Quali sono i sintomi della demenza vascolare?
  • 3 Come si esegue la diagnosi di demenza vascolare?
  • 4 Come si cura la demenza vascolare?
  • 5 Quali sono le conseguenze della demenza vascolare?
  • 6 Fonti

Quali sono le cause della demenza vascolare?

Le cause più frequenti di demenza vascolare comprendono:

  • ictus cerebrale, che consiste nel blocco di un vaso arterioso dell’encefalo. Non tutti gli ictus provocano questa condizione morbosa e il rischio di deterioramento mentale aumenta in modo direttamente proporzionale al numero di ictus.
  • emorragia cerebrale, che è provocata dalla rottura della parete di un vaso sanguigno cerebrale con conseguente diffusione del sangue, in quantità variabile, nel contesto del parenchima encefalico;
  • arteriosclerosi cerebrale, un fenomeno legato spesso all’invecchiamento, al diabete e all’ipertensione arteriosa, che determina l’ispessimento delle pareti vascolari delle arterie del cervello con deposizione di placche dure che comportano il restringimento del lume e il passaggio sempre più difficoltoso del sangue, che quindi, non trasporta più i rifornimenti necessari al sistema nervoso centrale.

Esistono diversi fattori di rischio che aumentano il pericolo di demenza vascolare. Tra questi, possiamo elencare:

Quali sono i sintomi della demenza vascolare?

I sintomi della demenza vascolare cambiano a seconda della regione cerebrale colpita e spesso sono molto simili a quelli della malattia di Alzheimer. Rispetto all’Alzheimer, tuttavia, i sintomi della demenza vascolare tendono a interessare di più la velocità di ideazione rispetto alla memoria.

Tra le manifestazioni cliniche si possono includere:

  • mancanza o scarsa concentrazione;
  • confusione mentale;
  • ridotta capacità ideativa, di analisi, di risoluzione di problemi, di pianificazione;
  • rallentamento del pensiero;
  • bisogno impellente e frequente di urinare;
  • apatia;
  • andatura squilibrata;
  • depressione.

Come si esegue la diagnosi di demenza vascolare?

La ricostruzione anamnestica della storia clinica del paziente consente di accertare la presenza di malattie che sono spesso la causa scatenante della demenza vascolare, facilitando così il processo diagnostico. Spesso è utile ricorrere ad accertamenti clinici e strumentali per completare il quadro clinico, eseguendo:

  • un esame neurologico completo per valutare i riflessi, il tono muscolare, l’equilibrio, la coordinazione;
  • una risonanza magnetica e/o tomografia assiale del cervello per mettere in evidenza segni o esiti di pregressi insulti cerebrali vascolari;
  • dei test neuropsicologici per stabilire con precisione le competenze del paziente nel parlare, scrivere, risolvere problemi, ricordare e pianificare.

Come si cura la demenza vascolare?

Non sono attualmente disponibili cure per affrontare la demenza vascolare. Si può però porre rimedio riuscendo ad ottenere un certo grado di rallentamento del processo di deterioramento mentale, curando in modo corretto le patologie che sono all’origine di questo disturbo.

È pertanto opportuno ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, abbassare la pressione sanguigna, ridurre la coagulabilità del sangue per mantenere pervie le arterie, e controllare la glicemia.

Quali sono le conseguenze della demenza vascolare?

La demenza vascolare è di solito irreversibile e la sua evoluzione conduce alla completa perdita della capacità di vivere in modo autonomo. La mortalità dopo 5 anni dalla diagnosi raggiunge il 61%: questo è un valore particolarmente elevato se viene confrontato con altre tipologie di demenza.