L’amenorrea è definita come l’assenza di sanguinamento associato, normalmente,  alle mestruazioni. Una condizione fisiologica in alcuni momenti della vita della donna: in età prepuberale, in gravidanza e in menopausa, è, invece, indice di un disturbo se si presenta in un altro periodo. Le cause dell’amenorrea sono molteplici e spesso difficili da individuare e trattare.

Indice
  • 1 Che cos'è l'amenorrea e quali sono i sintomi?
  • 2 Amenorrea primaria o secondaria: quali sono le differenze?
  • 3 Cosa causa l'amenorrea?
  • 4 Come si diagnostica l'amenorrea?
  • 5 Quali sono i trattamenti disponibili per l'amenorrea?
  • 6 Si può guarire dall'amenorrea?
  • 7 Quali sono i fattori di rischio dell'amenorrea?
  • 8 Se soffro di amenorrea posso rimanere incinta?
  • 9 Fonti

Che cos'è l'amenorrea e quali sono i sintomi?

L’amenorrea è l’assenza della mestruazione. Il ciclo mestruale femminile dura, in linea generale, 28-30 giorni al termine dei quali inizia la naturale espulsione, tramite la perdita di sangue, del materiale cellulare che non è stato utilizzato per la gravidanza. Pertanto, l’assenza di questa perdita, in mancanza di una spiegazione fisiologica (es. gravidanza o menopausa), sta ad indicare l’insorgenza di una problematica legata all’apparato riproduttivo femminile.

L’amenorrea viene considerata di natura patologica quando il ciclo mestruale manca per 6 mesi o più. È importante distinguere tra amenorrea primaria e amenorrea secondaria che, sebbene simili nella sintomatologia, originano da motivazioni cliniche differenti.

Oltre alla mancanza del ciclo mestruale, spesso l’amenorrea si accompagna ad altri sintomi che variano a seconda della causa scatenate, alcuni sono:

  • ritardo nella comparsa dei caratteri sessuali secondari (peli pubici, crescita del seno);
  • dolore pelvico cronico e durante i rapporti sessuali;
  • vampate di calore;
  • diminuzione della libido e infertilità;
  • produzione di latte materno non correlata all’allattamento al seno (galattorrea);
  • mal di testa frequenti;
  • aumento o perdita di peso consistenti;
  • gonfiore del viso, delle mani e dei piedi;
  • diminuzione o aumento della frequenza cardiaca;
  • depressione, alterazioni dell’umore e ansia;
  • tremore delle mani;
  • crescita non fisiologica di peli (irsutismo)
  • alterazioni della pelle come acne, macchie cutanee, pelle secca e unghie fragili.

Nel caso in cui si soffra di uno o più di questi sintomi anche in assenza di amenorrea, si consiglia di parlarne con il/la proprio/a curante.1,2

Amenorrea primaria o secondaria: quali sono le differenze?

L’amenorrea primaria è la mancata comparsa delle prime mestruazioni entro i 16 anni di età, in presenza di una crescita normale e dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Già all’età di 13 anni, se non si sono verificate le prime mestruazioni e l’inizio della pubertà, è importante intraprendere un iter diagnostico per identificare la causa del ritardo nello sviluppo.

L’amenorrea secondaria è definita come l’interruzione del ciclo mestruale dopo che si è verificato il menarca (primo flusso mestruale). Generalmente, si attende un periodo di 6 mesi senza mestruazioni per diagnosticare l’amenorrea secondaria, ma si consiglia di rivolgersi al/alla ginecologo/a già dopo 3 mesi di mancanza non giustificata da una gravidanza.1,2

Cosa causa l'amenorrea?

Le principali cause di amenorrea sono molto diverse se si tratta di amenorrea primaria o amenorrea secondaria perché legate generalmente a momenti diversi della vita di una donna.3

Cause di amenorrea primaria

Quando il menarca tarda ad avere inizio può essere il sintomo di:

  • condizioni genetiche, come la sindrome di Turner;
  • problematiche ormonali causate da disturbi alla ghiandola pituitaria o all’ipofisi;
  • problematiche nello sviluppo degli organi dell’apparato riproduttivo femminile;
  • alterazioni delle ovaie, come cisti ovariche o sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) o micropolicistico. 1,4

Cause di amenorrea secondaria

Quando il ciclo mestruale si interrompe per almeno 3 mesi in una donna in età fertile che non è in stato di gravidanza, si parla di amenorrea secondaria e le principali motivazioni di questa condizione sono:

  • basso peso corporeo (circa il 10% sotto il normopeso) o perdita di peso troppo rapida;
  • disturbi dell’alimentazione (come anoressia o bulimia);
  • problematiche ormonali causate da disturbi alla ghiandola pituitaria o all’ipofisi;
  • PCOS;
  • problematiche legate alla ghiandola tiroidea;
  • insufficienza ovarica primaria;
  • stress;
  • presenza di patologie croniche che compromettono la fisiologica funzionalità dell’apparato riproduttivo (es. insufficienza renale, malattie infiammatorie dell’intestino (IBD);
  • tumori dell’apparato riproduttivo femminile.

Alcuni farmaci, come la pillola anticoncezionale, possono interrompere le mestruazioni durante il periodo di assunzione della terapia ma anche in questi casi si consiglia di consultare il parere del/della medico/a.1,4

Come si diagnostica l'amenorrea?

Per la diagnosi di amenorrea è necessario sottoporsi ad una visita medica che includa l’anamnesi della paziente e l’esame clinico che consente di individuare alcune delle cause del disturbo. Solitamente vengono poi prescritti alcuni esami ematici e strumentali:

  • esami del sangue: beta hCG per escludere una gravidanza; prolattina per escludere il prolattinoma (tumore benigno dell’ipofisi), testosterone e DHEAS per escludere l’iperandrogenismo dovuto generalmente a disfunzione ovarica o delle ghiandole surrenali, FSH e LH per escludere problematiche legate all’ipotalamo.
  • esami strumentali: ecografia pelvica esterna o interna, TC surrenale.

In rari casi viene effettuato anche l’esame del cariotipo per identificare patologie di origine genetica come la sindrome di Turner o l’insensibilità agli androgeni.1,2,4

Quali sono i trattamenti disponibili per l'amenorrea?

Il trattamento dipende dalla causa dell’amenorrea. Se la causa dell’amenorrea è la carenza di estrogeni, è possibile impostare una terapia mirata all’integrazione di questi ormoni, se l’amenorrea è dovuta a malnutrizione viene spesso definito un piano alimentare adeguato accompagnato da un supporto psicologico. Per l’anoressia nervosa e l’amenorrea indotta da stress, la terapia cognitivo-comportamentale dà ottimi risultati. Nel caso in cui si tratti di PCOS, può essere utilizzata una terapia anticoncezionale spesso in combinazione con la metformina. La terapia per l’amenorrea è estremamente varia e soggettiva, pertanto si consiglia di rivolgersi a specialisti del settore, evitando di seguire consigli o prescrizioni di personale  non esperto.

L’aspetto psicologico in questo tipo di patologie è spesso determinante, pertanto si raccomanda di rivolgersi a professionisti della salute mentale qualora si percepisca una difficile gestione emotiva della problematica.

Alle donne che soffrono di amenorrea si consiglia, inoltre, di verificare il livello ematico di Vitamina D per prevenire l’osteoporosi, spesso associata a problemi di carattere ormonale. 1,5

Si può guarire dall'amenorrea?

Nella maggior parte dei casi, trattando la patologia che dà origine all’amenorrea, è possibile risolvere totalmente la problematica. È importante però sottolineare che le cure potrebbero durare anni e che spesso è necessario diverso tempo perché il ciclo mestruale si stabilizzi. Pertanto, le donne in età fertile che desiderano una gravidanza non dovrebbero tardare ad affrontare le problematiche ormonali, anche se queste si presentano in forma non invalidante, come accade ad esempio a coloro che soffrono di cicli irregolari.1,5,6

Quali sono i fattori di rischio dell'amenorrea?

Mantenere una buona salute generale può aiutare a prevenire alcune delle cause di amenorrea secondaria. Si consiglia di:

  • seguire una dieta bilanciata;
  • fare regolare attività fisica;
  • tenere traccia del proprio ciclo mestruale sul calendario;
  • fare regolari controlli ginecologici;
  • dormire almeno 7 ore ogni notte.1,5,6

Se soffro di amenorrea posso rimanere incinta?

La maggior parte delle donne che soffre di amenorrea secondaria non va incontro ad ovulazione e questo non consente una gravidanza. Se i cicli sono molto irregolari, i periodi di amenorrea possono essere dovuti ad uno squilibrio ormonale che favorisce l’aborto spontaneo. Si consiglia pertanto di risolvere le problematiche legate all’amenorrea prima di cercare una gravidanza, ma è importante anche ricordare che la prima causa di amenorrea è proprio la gravidanza non ancora accertata.1,2,6

Fonti

  1. Nawaz G, Rogol AD. Amenorrhea. [Updated 2022 Jun 21]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan-. (Ultimo accesso 08.06.2023)
  2. Macut D, Milutinović DV, Rašić-Marković A, Nestorov J, Bjekić-Macut J, Stanojlović O. A decade in female reproduction: an endocrine view of the past and into the future. Hormones (Athens). 2018 Dec;17(4):497-505. doi: 10.1007/s42000-018-0073-x. Epub 2018 Nov 12. PMID: 30421155.
  3. Rundell K, Panchal B. Being Reproductive. Prim Care. 2018 Dec;45(4):587-598. doi: 10.1016/j.pop.2018.07.003. Epub 2018 Oct 5. PMID: 30401343.
  4. The American College of Obstetricians and Gynecologist (ACOG), Amenorrhea: Absence of Periods, 2022 (Ultimo accesso 08.06.2023)
  5. Cleveland Clinic, Amenorrhea, 2023 (Ultimo accesso 08.06.2023)
  6. Catherine M. Gordon and others, Functional Hypothalamic Amenorrhea: An Endocrine Society Clinical Practice Guideline, The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, Volume 102, Issue 5, 1 May 2017, Pages 1413–1439

Autore

Clelia Palanza

Clelia Palanza

Biologa e Medical Writer, si occupa di comunicazione e content strategy in ambito medico-scientifico. Laureata in Biologia nel 2013, ha iniziato il suo percorso lavorativo presso l’Università Sapienza di Roma come Cultrice della Materia in Bioetica, attività che permane a...