La pancreatite è una condizione infiammatoria che colpisce il pancreas, una ghiandola situata dietro lo stomaco, nella parte superiore dell’addome. La funzione del pancreas è quella di produrre enzimi deputati al supporto della digestione ed ormoni che aiutano a regolare il modo in cui l’organismo elabora gli zuccheri (in particolare il glucosio).

La pancreatite può manifestarsi in due forme: la pancreatite acuta, che ha un esordio improvviso e una durata di alcuni giorni, e la pancreatite cronica, che persiste nel tempo.

Indice
  • 1 Sintomi: come si manifesta la pancreatite?
  • 2 Cause della pancreatite
  • 3 Come viene diagnosticata la pancreatite
  • 4 Come si cura la pancreatite
  • 5 Fonti:

Sintomi: come si manifesta la pancreatite?

I sintomi e segni della pancreatite possono differire in base alla tipologia di pancreatite.

I tipici sintomi e segni della pancreatite acuta sono:

  • nausea;
  • vomito;
  • febbre;
  • dolore addominale che si irradia fino alla schiena.

Invece, i sintomi e segni della pancreatite cronica sono:

  • dolore addominale che peggiora dopo aver mangiato;
  • perdita di peso;
  • steatorrea (feci dall’aspetto oleoso e con odore pungente).

Cause della pancreatite

La pancreatite si presenta a causa di un’anomala attivazione degli enzimi digestivi all’interno del pancreas. Questi sono normalmente prodotti in una forma inattiva, e vengono attivati per proteolisi (taglio di un piccolo peptide dello stesso enzima) solo appena raggiungono l’intestino. Se invece questi enzimi si attivano mentre sono ancora nel pancreas, portano ad una infiammazione dell’organo.

Le principali cause di pancreatite acuta sono l’abuso di alcol e la presenza di calcoli biliari (40-70% dei casi).

Più piccoli sono i calcoli più aumenta il rischio di sviluppare la pancreatite. I calcoli più piccoli, infatti, hanno più probabilità di migrare nella bile o nei dotti pancreatici, causando così una loro ostruzione ed una conseguente attività sregolata degli enzimi digestivi.

Altre cause meno frequenti della pancreatite acuta includono:

  • ipercalcemia (elevati livelli di calcio);
  • ipertrigliceridemia (elevati livelli di trigliceridi);
  • colangio-pancreatografia endoscopica retrograda (ERCP), una procedura invasiva che consente di individuare la ragione di una ostruzione del deflusso di bile e dei succhi pancreatici nell’intestino; ed infine
  • infezioni.

Per quanto riguarda la pancreatite cronica, la principale causa è il consumo di alcol, soprattutto nei pazienti che hanno alle spalle una storia di 5 anni o più di dipendenza. L’abuso delle bevande alcoliche, in generale, può innescare un’infiammazione del pancreas che interferisce con la normale funzionalità dell’organo.

Altre cause meno frequenti della pancreatite cronica includono: ostruzione dei dotti pancreatici in seguito a stenosi (restringimento patologico dei dotti), in seguito a cancro, o in seguito ad una condizione chiamata “pancreas divisum” (anomalia congenita del pancreas in cui il dotto pancreatico si forma in maniera alterata).

Come viene diagnosticata la pancreatite

Esistono vari test utili a diagnosticare le due possibili forme di pancreatite:

  • esami del sangue: per la valutazione di un’eventuale innalzamento del livello degli enzimi pancreatici, dei livelli di globuli bianchi (cellule del sangue implicate nella risposta agli stati infiammatori) e di enzimi associati alla funzionalità di reni e fegato;
  • ecografia addominale: tramite l’uso di ultrasuoni per l’identificazione di calcoli biliari e focolai di infiammazione;
  • ecoendoscopia tramite l’uso un endoscopio. Questo è uno strumento provvisto di un tubo, la cui estremità presenta una telecamera che permette di ispezionare un organo. Come per l’ecografia, anche con l’ecoendoscopia si utilizzano ultrasuoni. In questo caso lo scopo però è quello di ricercare infiammazioni ed eventuali ostruzioni a livello del dotto pancreatico o del dotto biliare;
  • risonanza magnetica (MRI): lo scopo di questa tecnica in questo contesto è quello di ricercare la presenza di eventuali anomalie, come formazioni tumorali, nella cistifellea, nel pancreas e nei dotti;
  • tomografia computerizzata (TC): consente di ottenere una visione dettagliata e tridimensionale del pancreas così da identificare eventuali calcoli e verificare il grado di infiammazione del pancreas;
  • stool test: per la valutazione della pancreatite cronica, tramite l’analisi delle feci e la misurazione dei livelli di grassi presenti in esse. Da ciò si può dedurre se l’organismo sta assorbendo in maniera adeguata tali macronutrienti.

Come si cura la pancreatite

Per diminuire il dolore causato da questa condizione, il medico può somministrare antidolorifici.

 Inoltre, il trattamento per la pancreatite oggi non prevede più un periodo di digiuno; recenti dai suggeriscono che iniziare ad alimentarsi regolarmente non appena l’infiammazione e la sintomatologia cominciano a diminuire, aiuti il pancreas a guarire.

Una volta che la manifestazione dolorosa della pancreatite è sotto controllo, in base alla causa della patologia, le ulteriori vie di trattamento possono includere:

  • procedure chirurgiche: nei casi in cui la pancreatite sia causata da blocchi o restringimenti nel dotto biliare;
  • operazione chirurgica alla cistifellea: nei casi in cui i calcoli biliari rappresentino la causa della pancreatite;
  • procedure di endoscopia: nei casi in cui sia necessario drenare fluidi dal pancreas;
  • trattamento per dipendenza da alcol: nei casi di forte abuso di alcol il medico può indirizzare il paziente verso percorsi di riabilitazione.

Fonti: