Sindrome dell’intestino irritabile (IBS, Sindrome del colon irritabile)
La sindrome dell’intestino irritabile, detta anche sindrome del colon irritabile o IBS (Irritable Bowel Syndrome) raggruppa una serie di sintomi che si manifestano insieme, tra cui dolore ripetuto all’addome e cambiamenti nei movimenti intestinali, che possono essere diarrea, stitichezza o entrambi. Questi sintomi si verificano senza che vi siano segni visibili di danni o malattie nel tratto digestivo. Si tratta di una condizione cronica, che richiede trattamenti a lungo termine.
- 1 Descrizione dell'IBS
- 2 Quali sono i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile?
- 3 Quali sono i fattori di rischio della sindrome dell'intestino irritabile?
- 4 Come si diagnostica la sindrome dell'intestino irritabile?
- 5 Come si tratta la sindrome dell'intestino irritabile?
- 6 Fonti
Descrizione dell'IBS
La IBS è un disturbo gastrointestinale funzionale, ossia un disturbo delle interazioni tra intestino e cervello. Questi problemi possono rendere l’intestino più sensibile e modificare il modo in cui i muscoli dell’intestino si contraggono, producendo l’insieme di sintomi che caratterizzano questa condizione.
Si tratta di uno dei disturbi gastrointestinali più comunemente osservato dai medici, sia nelle cure primarie che secondarie. Il numero di nuove diagnosi è in crescita in tutto il mondo: nei paesi industrializzati occidentali si stima che la prevalenza nella popolazione sia compresa tra il 10 e il 15 per cento.
Quali sono i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile?
I segni e i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile variano, ma di solito sono presenti per un lungo periodo di tempo. I più comuni sono: dolore addominale, crampi o gonfiore correlato ai movimenti intestinali; cambiamenti nell’aspetto delle feci; cambiamenti nella frequenza dei movimenti intestinale. Altri sintomi spesso riportati sono gonfiore, aumento di gas o muco nelle feci.
Molte persone con sindrome da intestino irritabile hanno movimenti intestinali normali in alcuni giorni e anomali in altri giorni. Da questo punto di vista, si possono classificare quattro tipi di IBS:
- IBS-C, con stitichezza: feci dure o granulose almeno nel 25% dei casi;
- IBS-D, con diarrea: feci liquide o acquose almeno nel 25% dei casi;
- IBS-M, misto: feci dure granulose si alternano a feci liquide o acquose, ciascuna in almeno il 25% dei casi;
- IBS-U, non classificabili: pazienti con sindrome da intestino irritabile i cui sintomi non rientrano negli altri tre gruppi.
Quali sono i fattori di rischio della sindrome dell'intestino irritabile?
Le donne hanno una probabilità fino a due volte maggiore rispetto agli uomini di sviluppare la sindrome dell’intestino irritabile. Le persone di età inferiore ai 50 anni hanno maggiori probabilità di sviluppare l’IBS rispetto alle persone più anziane.
Altri fattori che possono aumentare le probabilità di IBS sono:
- la presenza di un familiare con IBS;
- una vita stressante o difficile;
- una grave infezione del tratto digestivo.
Come si diagnostica la sindrome dell'intestino irritabile?
Non esistono ancora evidenze scientifiche univoche e validate riguardo alle cause e ai fattori di rischio della sindrome dell’intestino irritabile. Questo rende problematico formulare una diagnosi ed individuare il trattamento migliore.
Il percorso di diagnosi, prevede, normalmente: una raccolta dettagliata della storia clinica, un esame fisico e un test per escludere altre condizioni, come la celiachia.
Successivamente, possono essere applicati i cosiddetti “Criteri di Roma“, stabiliti da una commissione internazionale per definire la diagnosi e guidare il trattamento dei disordini funzionali gastrointestinali. Questi criteri includono dolore addominale e disagio che si presentano in media almeno un giorno alla settimana negli ultimi tre mesi, associati ad almeno due di questi fattori: il dolore e il disagio correlati alla defecazione, la frequenza di defecazione alterata e la consistenza delle feci alterato.
Come si tratta la sindrome dell'intestino irritabile?
Il trattamento della sindrome dell’intestino irritabile prevede cambiamenti nell’alimentazione e nello stile di vita, l’assunzione di farmaci, di probiotici e terapie per la salute mentale. Potrebbe essere necessario provare diversi trattamenti per vedere cosa funziona meglio al singolo paziente. Riguardo all’alimentazione, si consiglia generalmente di: mangiare più fibre; seguire una dieta a basso contenuto di FODMAP, cioè uno speciale piano alimentare che limita l’assunzione di alcuni tipi di carboidrati come oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili.
I cambi allo stile di vita consigliabili comprendono un aumento dell’attività fisica, una riduzione delle situazioni di vita stressanti, un sonno di durata sufficiente.
I farmaci consigliati dipendono dal tipo di IBS. Per trattare la diarrea possono essere prescritti: loperamide, rifaximina (antibiotico), eluxadolina (agonista dei recettori oppioidi, solo per le donne, con avvertenze e precauzioni speciali). Per trattare l’IBS con costipazione, si possono prescrivere, quando l’aumento di fibra nella dieta non aiuta: lassativi, lubiprostone, linaclotide, plecanatide. Alcune terapie di salute mentale possono aiutare a migliorare i sintomi dell’IBS, in particolare si possono consigliare: la terapia cognitivo comportamentale, l’ipnoterapia; tecniche di rilassamento.
Fonti
- Linee guida per la gestione della sindrome dell’intestino irritabile negli adulti. Antonino Cartabellotta, Anna Linda Patti, Franco Berti. Evidence 2016;8(1);
- Lacy, Brian E. PhD, MD, FACG1; Pimentel, Mark MD, FACG2; Brenner, Darren M. MD, FACG3; Chey, William D. MD, FACG4; Keefer, Laurie A. PhD5; Long, Millie D. MDMPH, FACG (GRADE Methodologist)6; Moshiree, Baha MD, MSc, FACG7 ACG Clinical Guideline: Management of Irritable Bowel Syndrome, The American Journal of Gastroenterology: January 2021 – Volume 116 – Issue 1 – p 17-44;
- Vasant DH, Paine PA, Black CJ, et alBritish Society of Gastroenterology guidelines on the management of irritable bowel syndromeGut 2021;70:1214-1240.