Ipertrofia della prostata (iperplasia della prostata, ingrossamento della prostata o Ipertrofia Prostatica)
L’ipertrofia della prostata, detta anche ipertrofia prostatica benigna o adenoma prostatico, è una condizione che consiste in una crescita eccessiva di tessuto prostatico, che spinge contro l’uretra e la vescica ostacolando il flusso di urina.
La prostata va incontro a due principali fasi di crescita: la prima fase comincia all’inizio della pubertà, quando la prostata raddoppia di dimensioni. La seconda fase di crescita ha inizio a 25 anni circa e continua per il resto della vita dell’individuo.
L’ipertrofia della prostata è piuttosto comune e si verifica più spesso durante questa seconda fase di crescita: si stima infatti che colpisca circa l’8% degli uomini fino a quarant’anni, mentre la sua frequenza aumenta con l’età fino a essere presente nella metà degli ultrasessantenni e nella gran parte degli uomini che hanno raggiunto gli ottant’anni.
Quali sono le cause dell’ipertrofia della prostata?
Le cause dell’ipertrofia prostatica benigna non sono tuttora ben comprese. Alcuni ricercatori ritengono che possa essere determinata da fattori legati all’invecchiamento e ai testicoli, dato che la prostata non si ingrossa in quegli uomini in cui i cui testicoli sono stati rimossi prima della pubertà.
Man mano che gli uomini invecchiano, la quantità di testosterone attivo nel sangue diminuisce e la quota di estrogeni aumenta. Secondo alcune ricerche, questa maggiore percentuale di estrogeni ha anch’essa un ruolo nel favorire la crescita delle cellule della prostata.
Un’altra teoria chiama in causa un ormone maschile, il diidrotestosterone (DHT), nello sviluppo e nella crescita della prostata: infatti, gli uomini che non producono DHT non sviluppano l’ipertrofia della prostata.
Oltre all’avanzare dell’età, esistono altri fattori che predispongono all’ipertrofia della prostata: la familiarità, la presenza di diabete o di malattie cardiache, l’uso di beta-bloccanti, l’obesità.
Quali sono i sintomi dell’ipertrofia della prostata?
Quando la prostata è ingrossata, può disturbare o bloccare la vescica. Ne consegue che un sintomo comune e caratteristico dell’ipertrofia della prostata è la necessità di urinare spesso, in molti casi anche ogni una o due ore, specialmente di notte.
Altri sintomi comprendono: la sensazione di avere la vescica piena anche subito dopo aver urinato e un flusso di urina debole.
Con l’aggravarsi dell’ipertrofia prostatica benigna, le difficoltà a urinare diventano sempre maggiori fino a che certi pazienti non sono più in grado di urinare, condizione che ovviamente richiede un intervento immediato.
Oltre a questi sintomi, l’ipertrofia prostatica può favorire infezioni e danni alla vescica; può anche causare sangue nelle urine (ematuria) e danni ai reni.
Come si effettua la diagnosi di ipertrofia della prostata?
Per diagnosticare l’ipertrofia della prostata, oltre all’anamnesi, ha un’importanza fondamentale l’esame fisico.
L’esame fisico può comprendere: l’esame rettale digitale, il test delle urine, l’esame del sangue. Quest’ultimo, oltre che al controllo della funzionalità renale, è tipicamente orientato a valutare l’antigene prostatico specifico (PSA), una sostanza prodotta nella prostata.
Successivamente, potrebbero essere prescritti: un test del flusso urinario, un test del volume residuo postminzionale o un diario in cui il paziente registra la frequenza della minzione durante 24 ore e la quantità di urina prodotta.
Qual è il trattamento dell’ipertrofia della prostata?
Non esiste un modo sicuro per fermare l’ipertrofia prostatica, ma può essere utile perdere peso e seguire una dieta sana che includa frutta e verdura. Questo può essere dovuto al fatto che una eccessiva quantità di grasso corporeo favorisce l’aumento di certi livelli ormonali nel sangue e la crescita delle cellule della prostata. Al contrario, un regolare esercizio fisico, oltre ad aiutare a controllare il peso, tende a normalizzare i livelli ormonali.
Sono disponibili diversi approcci al trattamento dell’ipertrofia della prostata e comprendono farmaci, terapie minimamente invasive e interventi chirurgici. La scelta viene effettuata in base alle dimensioni della prostata, all’età, alla salute generale, alla tollerabilità dei sintomi.
I principali farmaci prescritti sono gli alfa bloccanti e gli inibitori della 5-alfa reduttasi, che possono anche essere assunti contemporaneamente.
Esistono diversi tipi di terapie minimamente invasive o chirurgiche, tra cui:
- la resezione transuretrale della prostata, che ne comporta una parziale asportazione;
- l’incisione transuretrale della prostata, con cui vengono praticati piccoli tagli che facilitano il passaggio dell’urina;
- la termoterapia transuretrale a microonde, che utilizza l’energia delle microonde per indurire porzioni di tessuto prostatico, che vengono poi assorbite dal corpo o fatte defluire attraverso le vie urinarie;
- l’ablazione transuretrale con ago, che si serve del calore per indurire porzioni di tessuto prostatico;
- la laserterapia, che si serve di un laser ad alta energia per distruggere o rimuovere il tessuto prostatico troppo cresciuto;
- il sistema UroLift, che consiste nel sollevamento e successivo allontanamento del tessuto prostatico ingrossato in modo da evitare che prema sull’uretra;
- la prostatectomia a cielo aperto, intervento che comporta la rimozione parziale o totale della prostata.