Il trapianto di polmone è una procedura chirurgica che consiste nel sostituire un polmone malato, o con gravi compromissioni, con un polmone sano, di solito proveniente da un donatore a cui è stata rilevata la morte cerebrale (in alcuni casi, possono essere trapiantate porzioni di polmone da donatori vivi).

Indice
  • 1 Come si esegue il trapianto di polmone
  • 2 Il problema della compatibilità e della conservazione nei trapianti di polmone
  • 3 A cosa serve il trapianto di polmone
  • 4 Rischi e complicanze il trapianto di polmone
  • 5 Fonti

Come si esegue il trapianto di polmone

L’intervento viene effettuato in anestesia generale e normalmente dura dalle quattro alle dodici ore, a seconda della complessità dell’intervento. Il paziente, oltre a essere sedato, è anche intubato in modo da ventilare i polmoni in maniera artificiale.

In alcuni interventi è necessaria la circolazione extra-corporea, procedura in cui il cuore del paziente viene collegato a una macchina cuore-polmone, che, per tutta la durata dell’intervento, si occupa di ricevere il sangue poco ossigenato proveniente dalle vene, riossigenarlo e infonderlo di nuovo nelle arterie, in modo da sostituire l’attività sia del cuore che dei polmoni. A questo punto il chirurgo pratica una sternotomia, ovvero un’incisione verticale sullo sterno (l’osso lungo e piatto che si trova nella parte anteriore del torace) e riesce ad accedere direttamente ai polmoni.

L’organo (o entrambi, a seconda dei casi) viene rimosso dalla sua sede e viene sostituito dal polmone del donatore. Una volta terminato l’impianto del polmone proveniente dal donatore, sarà possibile scollegare il paziente dalla macchina cuore-polmone, ricucire l’incisione e trasferire il paziente nell’unità di terapia intensiva dell’ospedale. In questo reparto il paziente sarà intubato e aiutato a respirare (nella maggior parte dei casi solo per pochi giorni). Il paziente sottoposto a trapianto di polmone dovrà assumere costantemente dei farmaci, detti immunosoppressori, per evitare eventuali rigetti.

Il problema della compatibilità e della conservazione nei trapianti di polmone

Affinché l’intervento avvenga con successo è necessario che il polmone del donatore sia prelevato poche ore prima dell’intervento, e che venga conservato a basse temperature, per preservarlo al meglio.

Se è disponibile un polmone per un trapianto questo viene assegnato a una tra le persone in attesa, secondo una lista nazionale gestita dal Centro Nazionale Trapianti. Per selezionare il candidato migliore al trapianto deve essere valutato il gruppo sanguigno e la compatibilità tra donatore e ricevente, in modo da evitare episodi di rigetto: dopo aver accertato la compatibilità, sarà scelto il ricevente nelle condizioni più gravi. Infatti, dal momento che si tratta di un intervento molto invasivo, ma che può aumentare drasticamente la qualità di vita di un paziente, il trapianto di polmone è riservato alle persone con patologie a carico del polmone che non hanno riscontrato miglioramenti dall’uso di farmaci o altri trattamenti.

A seconda delle condizioni del paziente, il trapianto di polmone può comportare la sostituzione di uno, oppure di entrambi i polmoni; in alcune situazioni, i polmoni possono essere trapiantati insieme al cuore di un donatore.

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, ogni anno in Italia sono effettuati poco più di 100 trapianti di polmone.

A cosa serve il trapianto di polmone

Le indicazioni per il trapianto di polmone si sono ampliate nel tempo, e comprendono un ampio spettro di malattie che colpiscono le vie aeree, il tessuto dei polmoni e il sistema di vasi sanguigni che irrora i polmoni. L’indicazione più comune a livello globale (un terzo degli interventi di trapianto eseguiti fino ad oggi) per il trapianto di polmone è la broncopneumopatia cronica ostruttiva, patologia che causa una progressiva ostruzione delle vie aeree, ostacolando la respirazione. Altre patologie, per cui si può procedere al trapianto di polmone, sono la fibrosi polmonare idiopatica (malattia in cui, per cause non note, si forma tessuto cicatriziale nei polmoni che impedisce la respirazione), l’enfisema polmonare, e la fibrosi cistica (malattia genetica che causa una compromissione delle vie respiratorie). Trattandosi di una procedura invasiva, il trapianto di polmone rappresenta l’ultima possibilità di cura, quando altri trattamenti non risultano efficaci, rendendo l’aspettativa di vita molto breve.

Rischi e complicanze il trapianto di polmone

Il trapianto di polmone è un intervento molto invasivo, che viene eseguito solo se non si ottengono risultati apprezzabili con altri trattamenti. Un trapianto di polmone, infatti, può andare incontro a diverse complicanze, tra le principali troviamo il rigetto, che si verifica quando il sistema immunitario del ricevente, nonostante i farmaci immunosoppressori, riconosce il polmone appena impiantato come estraneo e attiva una potente risposta immunitaria, e le infezioni, a questeb si aggiungono gli effetti collaterali derivanti dall’uso a lungo termine dei farmaci immunosoppressori.

Fonti