La prostatectomia è una procedura chirurgica che consiste nella rimozione di una parte o dell’intera ghiandola prostatica e rappresenta il trattamento standard per il cancro alla prostata.

Indice
  • 1 Descrizione della prostatectomia
  • 2 Come si esegue la prostatectomia
  • 3 A cosa serve la prostatectomia
  • 4 Rischi e complicanze della prostatectomia
  • 5 Fonti

Descrizione della prostatectomia

La ghiandola prostatica è situata nella pelvi maschile, al di sotto della vescica; circonda l’uretra, che trasporta l’urina dalla vescica al pene, e la sua funzione principale è quella di produrre liquido prostatico, uno dei costituenti dello sperma.

Oltre al cancro della prostata, la prostatectomia è utilizzata per trattare anche altre condizioni cliniche. La prostatectomia può essere parziale, nel caso venga rimossa una porzione della ghiandola prostatica, oppure radicale, quando il chirurgo rimuove l’intera ghiandola prostatica, le vescicole seminali e pratica una linfadenectomia pelvica (cioè l’asportazione dei linfonodi pelvici, che possono essere stati colpiti dalla diffusione delle cellule tumorali).

Come si esegue la prostatectomia

A seconda delle condizioni del paziente, la prostatectomia può essere effettuata con diversi approcci:

  • chirurgia a “cielo aperto”, mediante cioè un intervento chirurgico in cui viene effettuata una singola incisione sull’addome e il chirurgo accede alla cavità pelvica dall’esterno. Questa può essere effettuata per via retropubica (in cui il chirurgo effettua un’incisione che parte dall’ombelico e arriva fino alla pelvi) o perineale (in cui il chirurgo effettua un’incisione tra l’ano e la base dello scroto, la sacca che accoglie i testicoli). Nella tecnica perineale l’incisione è minore e c’è meno rischio di sanguinamenti, tuttavia è più difficoltoso evitare i nervi o rimuovere i linfonodi vicini. La procedura a cielo aperto è la tecnica più invasiva e nonché la meno usata;
  • chirurgia mininvasiva (laparoscopia), procedura in cui il chirurgo effettua delle piccole incisioni sull’addome attraverso le quali vengono inseriti strumenti chirurgici speciali per accedere alla cavità pelvica e una sonda dotata di fibra ottica;
  • chirurgia robotica, in cui il chirurgo attraverso delle piccole incisioni sull’addome inserisce strumenti chirurgici robotici che vengono controllati da un computer esterno. Il dispositivo robotico consente una risposta più precisa al movimento delle mani del chirurgo.

L’intervento di prostatectomia viene eseguito in anestesia generale, ha una durata di 1,5-4 ore (a seconda della tecnica chirurgica adottata) e delle condizioni del paziente. I tessuti asportati saranno poi esaminati al microscopio, tramite biopsia, in modo da valutare lo stadio e l’estensione della malattia. A seguito dell’intervento viene inserito un catetere vescicale: questo presidio permetterà di mantenere costantemente vuota la vescica e consentire la guarigione della sutura chirurgica eseguita per collegare la vescica alla parte di uretra che è rimasta dall’intervento, ripristinando la continuità della via urinaria.

A cosa serve la prostatectomia

La prostatectomia radicale rappresenta il gold standard per il trattamento dell’adenocarcinoma della prostata. Quest’ultimo è il secondo tumore più frequente in Italia, dopo quello del polmone, con un’incidenza che aumenta all’aumentare dell’età come per nessun altro tumore maligno.

Meno spesso, la prostatectomia può essere raccomandata agli uomini con gravi sintomi urinari e ghiandole prostatiche molto ingrossate, ma che non presentano un tumore (in questo caso si parla di iperplasia prostatica benigna).

Rischi e complicanze della prostatectomia

La prostatectomia, in quanto intervento chirurgico invasivo o mini-invasivo, può portare a complicanze. Le più comuni sono:

  • sanguinamenti interni dovuti a perforazioni intestinali;
  • infezioni del tratto urinario;
  • incontinenza urinaria;
  • disfunzione erettile (impotenza);
  • restringimento dell’uretra;
  • formazione di cisti contenenti linfa (linfocele);
  • come per tutti gli interventi chirurgici, ma molto rare (inferiori all’1%), complicanze cardiovascolari e tromboemboliche.

La prostatectomia, quindi, è una procedura chirurgica che viene utilizzata per rimuovere la prostata, e rappresenta il trattamento d’elezione per il cancro alla prostata. Per saperne di più sulla rimozione di organi pelvici, consultate le schede sulla cistectomia, sull’isterectomia e sulla colpoisterectomia.

Autore

Osmosia s.r.l.

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