La pleurodesi è una procedura chirurgica praticata allo scopo di far aderire le pleure per fissare lo spazio pleurico, in modo da prevenire versamenti pleurici ricorrenti, pneumotorace o per trattare uno pneumotorace cronico. Il tessuto polmonare, infatti, è circondato da un sistema di membrane, le pleure: una riveste il polmone internamente, l’altra esternamente.

Indice
  • 1 A cosa serve la pleurodesi
  • 2 Come si esegue la pleurodesi
  • 3 Quali patologie vengono trattate con la pleurodesi?
  • 4 Rischi e complicanze della pleurodesi
  • 5 Fonti

A cosa serve la pleurodesi

Tra le due pleure polmonari si crea uno spazio detto cavo pleurico che, in condizioni fisiologiche, è uno spazio virtuale in cui viene prodotto un liquido che ha lo scopo di lubrificare le superfici delle pleure, in modo da ridurre l’attrito quando i polmoni si dilatano e si restringono durante gli atti respiratori. Di norma la quantità di liquido nel cavo pleurico rimane sempre la stessa perché si instaura un equilibrio tra la produzione e il riassorbimento di liquido.

Possono verificarsi condizioni patologiche per cui, però, tra le due pleure si accumuli troppo liquido, determinando una condizione chiamata versamento pleurico oppure aria, determinando lo pneumotorace. Dal momento che queste condizioni possono portare anche a gravi problemi respiratori, è bene trattarle ed evitare che si presentino di nuovo. 

La pleurodesi si esegue drenando il liquido pleurico o l’aria intrapleurica e fissando lo spazio intrapleurico con due tipi di procedure: 

  • pleurodesi chimica: viene eseguita inserendo nella cavità pleurica, tramite un catetere toracico, un irritante chimico (detto agente sclerosante), che provoca una cicatrizzazione che fa aderire le membrane pleuriche;
  • pleurodesi meccanica/chirurgica: viene eseguita in maniera mini-invasiva tramite toracoscopia medica o toracoscopia video-assistita (VATS), oppure con intervento chirurgico di incisione del torace, la toracotomia aperta.

La pleurodesi chimica è quella largamente più diffusa, mentre alla pleurodesi meccanica può seguire un intervento di pleurectomia che possa rimuovere l’eventuale causa di aria o liquido tra le pleure. 

Come si esegue la pleurodesi

  • Pleurodesi chimica: si esegue in anestesia generale, in sala operatoria. Il paziente può venire intubato con tubi inseriti in trachea che forniscono direttamente ossigeno ai polmoni. Solitamente il paziente viene posizionato in posizione supina, su di un fianco. L’agente sclerosante può essere infuso tramite un catetere a permanenza (un tubo lungo e flessibile di norma utilizzato per drenaggi molto lunghi), oppure può essere somministrato in concomitanza con una video toracoscopia o della toracotomia. Il metodo preferito, però, di solito è l’inserzione di un catetere di piccolo diametro piuttosto che con la toracoscopia in quanto procedura meno invasiva e meglio tollerata. Una volta infuso l’agente chimico, il catetere viene rimosso. Dopo 24 ore sarà eseguita una radiografia del torace per garantire che non vi sia pneumotorace o accumulo di liquidi.
  • Pleurodesi meccanica: consiste nell’abrasione meccanica della pleura più esterna durante una toracoscopia o una toracotomia, oppure a seguito del posizionamento di un catetere pleurico che drena il liquido e può portare all’adesione delle due membrane senza infondere l’agente sclerosante.

Quali patologie vengono trattate con la pleurodesi?

La pleurodesi è più comunemente usata per versamenti pleurici maligni ricorrenti, ad esempio nel cancro metastatico della mammella o dell’ovaio e nel cancro del polmone. La pleurodesi può essere eseguita anche in caso di pneumotorace cronico e versamenti pleurici ricorrenti. Sebbene ci siano molte opzioni di trattamento di queste malattie pleuriche, solitamente la pleurodesi è il tipo di intervento preferito dai pazienti.

Rischi e complicanze della pleurodesi

Generalmente, nel 70% dei casi circa, la pleurodesi riesce a scongiurare un nuovo accumulo di aria o liquido nella cavità pleurica. A seconda delle condizioni del paziente, tuttavia, possono emergere delle complicanze, tra cui:

  • infezioni al polmone; 
  • dolori al petto; 
  • sindrome da distress respiratorio acuto;
  • embolia polmonare;
  • febbre;
  • reazioni avverse all’agente sclerosante o all’anestesia.

La pleurodesi, quindi, è una procedura che ha l’obiettivo di far aderire le pleure, le membrane che rivestono il polmone, per evitare l’accumulo di aria e liquidi che possono compromettere le funzionalità respiratorie. Per scoprire di più sulle condizioni che potrebbero richiedere una pleurodesi, consultate le pagine sul versamento pleurico e la distrofia bollosa.