Tampone uretrale
Il tampone uretrale è una procedura medica molto comune, che viene effettuata allo scopo di individuare diversi tipi di microrganismi responsabili di infezioni delle vie urinarie. La procedura consiste nell’inserimento di un piccolo tampone di cotone nell’uretra. L’esecuzione corretta prevede che l’inserimento del tampone venga effettuato a una profondità massima di 2-3 cm, per raccogliere un campione e verificare l’eventuale presenza di un’infezione.
L’esame può essere effettuato sia su pazienti di sesso maschile che femminile.
Nelle donne, il tampone uretrale fa parte degli esami che vengono eseguiti di routine durante la gravidanza, così come il tampone vaginale.
- 1 A cosa serve il tampone uretrale?
- 2 Quando si esegue il tampone uretrale?
- 3 Come ci si prepara al tampone uretrale?
- 4 Come si esegue il tampone uretrale?
- 5 Il tampone uretrale fa male?
- 6 Fonti
A cosa serve il tampone uretrale?
Il tampone uretrale viene effettuato dall’urologo quando c’è il sospetto di un’infezione a carico dell’uretra, l’ultima parte del tratto urinario. Una corretta diagnosi di queste infezioni permette di evitare l’aggravamento di una patologia che può causare diversi disturbi ed essere una concausa di infertilità.
Quando si esegue il tampone uretrale?
Il tampone uretrale è prescritto in presenza di sintomi che fanno sospettare un’infezione dell’uretra, come perdite giallastre o verdastre (talvolta maleodoranti), comparsa di secrezioni, necessità di urinare frequentemente, dolore alla minzione o difficoltà nello svuotamento della vescica. Questi disturbi possono essere il segnale della presenza, nelle vie urinarie inferiori, di microrganismi patogeni. Tra i batteri più spesso identificati con il tampone uretrale, figurano Neisseria gonorrhoeae, Chlamidia, Mycoplasmi, Ureoplasmi.
Come ci si prepara al tampone uretrale?
È opportuno che il tampone uretrale venga effettuato a vescica piena da almeno sei-otto ore, in genere dalla sera precedente all’esame, ma comunque almeno da quattro ore.
Le donne che devono sottoporsi a tampone uretrale, non dovrebbero eseguire lavande vaginali interne o utilizzare creme vaginali nelle 24 ore precedenti all’esame.
Se il paziente è in cura con antibiotici, la terapia deve essere sospesa almeno una settimana prima dell’esame.
Tutti questi accorgimenti hanno lo scopo di evitare che l’esame produca risultati falsi negativi, ossia che non riesca a individuare il microrganismo patogeno, causa dell’infezione, anche se è presente.
Come si esegue il tampone uretrale?
Prima di inserire il tampone, il medico effettua una pulizia dell’orifizio uretrale con una soluzione fisiologica. I tamponi utilizzati per questo esame diagnostico sono sottili bacchette di alluminio di 15-20 cm, che hanno all’estremità un piccolo batuffolo di cotone del diametro di 1-3 mm. Il medico inserisce il tampone nel meato uretrale, dal quale fuoriesce l’urina, e deve prestare particolare attenzione ad arrivare a una profondità di circa 1 cm nelle donne e di circa 2 cm negli uomini. In quest’ultimo, è importante spremere il pene due o tre volte in modo che l’eventuale materiale essudativo salga nell’uretra.
Attraverso il tampone uretrale è possibile raccogliere cellule ed essudato, che vengono strisciate su un vetrino, inseriti in appositi contenitori ed inviati in laboratorio, dove si procede all’analisi.
Nel caso in cui il risultato dell’esame sia positivo, ossia si individui la presenza di un agente batterico patogeno, in laboratorio viene effettuato anche un antibiogramma, un esame in cui il microrganismo viene messo a contatto con diversi antibiotici, per valutare qual è il più efficace per quel batterio. La scelta mirata dell’antibiotico è molto importante per ridurre la comparsa di antibiotico-resistenza, ossia dello sviluppo di ceppi batterici resistenti all’attività dei farmaci.
Il tampone uretrale prevede il prelievo di diversi campioni di materiale, ognuno dei quali viene utilizzato a scopi diversi. Tipicamente, il primo tampone viene utilizzato per individuare la Chlamydia trachomatis (o, più comunemente, clamidia), uno tra i microrganismi più frequentemente responsabili di infezioni genito-urinarie. Il secondo tampone si esegue generalmente negli uomini e serve per la diagnosi di gonorrea. Con il terzo tampone si effettua una coltura per individuare eventuali microrganismi patogeni delle vie urinarie. Il quarto tampone serve per la ricerca esclusiva di micoplasmi, parassiti molto diffusi nell’ambiente che negli esseri umani sono responsabili di diverse patologie, anche a carico dell’apparato genito-urinario.
Infine, il quinto tampone viene utilizzato per l’individuazione “a fresco” della candida.
Il tampone uretrale fa male?
Nella donna, l’esame è generalmente tollerato ed indolore e solitamente dura poco più di tre minuti; nell’uomo, il tampone uretrale può risultare, invece, abbastanza doloroso e soprattutto fastidioso.
Fonti
- Bally F, Troillet N. Diagnostic et prise en charge de l’urétrite [Diagnosis and treatment of urethritis]. Rev Med Suisse. 2006 Oct 11;2(82):2282-4, 2286. French;
- Pozzoli, Roberto, et al. Linee-guida per le indagini diagnostiche microbiologiche nello studio delle infezioni del tratto genito-urinario maschile Gruppo di Lavoro Malattie Sessualmente Trasmesse non AIDS (GLAMST).
- Leos-Alvarado C, Llaca-Díaz J, Flores-Aréchiga A, Pérez-Chávez F, Casillas-Vega N. Male urethritis. A review of the ideal diagnostic method. Actas Urol Esp (Engl Ed). 2020 Oct;44(8):523-528.
Autore
Osmosia s.r.l.