La manometria esofagea è un esame con cui si valuta il corretto funzionamento e la motilità dell’esofago, il lungo tubo muscolare dell’apparato digerente che collega la gola allo stomaco. Durante la manometria esofagea, un tubo sottile e flessibile, cioè un catetere che contiene sensori di pressione viene fatto passare attraverso il naso, lungo l’esofago e nello stomaco.

È un esame che viene usato per indagare diversi disturbi a carico del canale alimentare e per valutare la funzionalità dell’esofago.

Indice
  • 1 Descrizione della manometria esofagea
  • 2 Come si esegue la manometria
  • 3 A cosa serve la manometria
  • 4 Rischi e complicanze della manometria
  • 5 Fonti

Descrizione della manometria esofagea

Per descrivere brevemente l’esofago, esso è un tubo muscolare che fa parte del tratto gastrointestinale superiore che inizia nell’ipofaringe (la porzione della faringe che si trova più in profondità) e termina nello stomaco. Il ruolo principale dell’esofago è quello di trasferire solidi e liquidi nello stomaco: quando si mastica e si deglutisce, infatti, il cibo e i liquidi, che prendono il nome di bolo alimentare, vengono spinti verso lo stomaco grazie al tessuto muscolare e in grado di contrarsi nell’esofago. Esiste infatti una precisa coordinazione dei diversi tipi di tessuto muscolare che compongono l’esofago, in modo che il bolo alimentare arrivi nello stomaco in maniera agevole. Se invece si hanno anomalie dell’esofago, reflusso gastro-esofageo o difficoltà di deglutizione, è utile effettuare questo esame.

La manometria esofagea consiste infatti nella valutazione del movimento e della pressione dell’esofago, misurati attraverso un catetere ad alta risoluzione che possiede una serie di sonde in grado di registrare la pressione nel lume dell’esofago, e trasmetterla a un computer che la rielaborerà in grafici. Le sonde si trovano su tutta la lunghezza del catetere, distanziate l’un l’altra di circa 1 cm: da questi dati si può ricavare una diagnosi di motilità e, sulla base della diagnosi, possono essere proposti diversi trattamenti.

Come si esegue la manometria

La manometria è un esame ambulatoriale, poco invasivo, leggermente fastidioso che dura da 15 minuti a 1 ora. Non richiede la sedazione (anzi, non viene proprio eseguita in quanto per eseguire l’esame c’è bisogno della collaborazione del paziente). Come prima cosa, il medico anestetizza localmente l’interno del naso, che aiuta a rendere meno scomodo l’inserimento del catetere.

A questo punto il catetere (che di solito ha un diametro di circa 4 millimetri) viene inserito nel naso, fino ad arrivare, attraverso la faringe, nell’esofago, ed è pronto a registrare la pressione e la motilità esofagea. Al paziente viene chiesto di fare diverse deglutizioni di piccoli sorsi d’acqua in posizione seduta: i dati provenienti dalla sonda verranno trasferiti in un computer e rielaborati. Una volta terminato l’esame, la sonda verrà estratta e il paziente potrà tornare subito a casa e alimentarsi liberamente.

 

A cosa serve la manometria

La manometria serve per sapere se le contrazioni della muscolatura esofagea avvengono in maniera regolare o, al contrario, se vi siano alterazioni della motilità esofagea. In particolare, la manometria è indicata per i pazienti con disfagia (ovvero che hanno problemi di deglutizione e di transito di cibo), per i pazienti che presentano dolore toracico con esami cardiologici negativi, per pazienti con dolore, bruciore o altri sintomi correlabili alla presenza di reflusso gastroesofageo. Questi pazienti in genere vengono prima sottoposti a uno studio sulla deglutizione del tratto gastrointestinale superiore, per escludere lesioni o masse strutturali. Una volta escluse lesioni strutturali o masse, si considerano i disturbi della motilità dell’esofago.

Risultati anormali possono indicare:

  • un problema con l’esofago che influisce sulla sua capacità di indirizzare il cibo verso lo stomaco;
  • uno sfintere esofageo (l’anello muscolare che unisce esofago e stomaco) debole, che provoca reflusso gastro-esofageo;
  • contrazioni anomale dei muscoli dell’esofago che non spostano efficacemente il cibo nello stomaco (spasmo esofageo).

Rischi e complicanze della manometria

La manometria è un esame sicuro e poco invasivo: la controindicazione principale è che non deve essere eseguito in presenza di dilatazione dei vasi sanguigni dell’esofago (varici) o di stenosi esofagea. Le complicanze sono rare e di solito consistono in fastidi e dolore nella sede di inserzione del catetere. 

La manometria, quindi, è un esame che serve a valutare la motilità e la funzione esofagea. Per saperne di più sulle disfunzioni di questo organo, consultate la pagina sul reflusso gastro-esofageo.

Autore

Osmosia s.r.l.

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