Si tratta di un test diagnostico che consente di misurare e di registrare il flusso urinario e che fornisce dati sulla velocità media e sulla velocità massima del getto di urina. Analizzando questi valori è possibile indirizzare la diagnosi di malattie dell’apparato urinario e della prostata. Se abbinata a un altro test diagnostico, il cistometrogramma (CMG), l’uroflussometria risulta ancora più efficace nel mettere in evidenza alcune patologie di queste strutture anatomiche.

È un test eseguito di norma da un medico specialista in urologia.
Il vantaggio principale offerto da questo test è quello di essere non solo molto semplice da eseguire e per nulla invasivo, ma anche molto utile per accertare la presenza di un eventuale ostacolo, ossia un’ostruzione, del normale deflusso dell’urina.

Indice
  • 1 Quando si esegue l'uroflussometria?
  • 2 Come si esegue l'uroflussometria?
  • 3 Preparazione all'uroflussometria
  • 4 Caratteristiche dell'uroflussometria
  • 5 Fonti

Quando si esegue l'uroflussometria?

L’indicazione ad eseguire questo accertamento diagnostico si pone in presenza di sintomi che lascino supporre l’esistenza di un ostacolo del flusso urinario determinato da patologie dell’apparato urinario e della prostata quali ad esempio:

Tra queste l’ipertrofia prostatica benigna è una delle patologie più comuni che possono essere messe in evidenza tramite l’uroflussometria. Si tratta di una affezione molto frequente negli uomini con età superiore ai 50 anni ed è caratterizzata da un aumento volumetrico della prostata, una piccola ghiandola localizzata sotto alla vescica, che svolge il compito di produrre una parte del liquido seminale. Le cause di questa malattia sono multifattoriali e tra queste uno squilibrio ormonale. Questa patologia non è da ritenersi però una lesione precancerosa, pertanto non esiste un rischio aumentato di ammalarsi di carcinoma prostatico dovuto a trasformazione maligna della ghiandola ingrossata.

Tra i disturbi che possono far sorgere il sospetto dell’esistenza di questa patologia vi sono:

  • getto urinario debole;
  • sgocciolamento prolungato dopo la minzione;
  • esigenza frequente di urinare accompagnata da sensazione di urgenza;
  • incontinenza urinaria;
  • sensazione di svuotamento solo parziale della vescica.

Come si esegue l'uroflussometria?

L’esame è semplice. Viene infatti chiesto al paziente di urinare in un imbuto collegato a uno strumento specifico per questo scopo, l’uroflussometro, il quale misura e registra le informazioni relative al flusso di urina su un apposito diagramma. La portata urinaria viene calcolata in millilitri (ml) di urina emessa al secondo e l’apparecchio è in grado di misurare sia la velocità media che quella massima del getto. Negli uomini, la velocità media si attesta mediamente tra i 10 e i 21 ml al secondo; nelle donne, invece, tra i 15 e i 18 ml al secondo.

Una volta terminato il test, il Medico è in grado di fornire immediatamente i risultati al paziente basandosi sulla lettura del diagramma di flusso registrato dallo strumento. Se la velocità media del flusso dell’urina fosse bassa, la causa potrebbe essere:

Se, invece, la velocità del flusso dell’urina fosse troppo alta, si potrebbe sospettare l’esistenza di:

Sulla base dei risultati ottenuti, l’Urologo potrà eventualmente proporre al paziente ulteriori accertamenti diagnostici di approfondimento.

Preparazione all'uroflussometria

Per una corretta esecuzione dell’esame, è necessario che il paziente si presenti alla visita medica con la vescica abbastanza piena da permettergli di urinare senza difficoltà. Per ottenere questo scopo dovrebbe essere sufficiente trattenersi dal mingere per alcune ore prima di eseguire il test. Non sono in genere necessarie altre procedure di preparazione da parte del paziente.

Caratteristiche dell'uroflussometria

Si tratta di un esame assolutamente indolore e, una volta terminato, il paziente può riprendere da subito le sue normali attività. Questo accertamento diagnostico è del tutto privo di controindicazioni e di complicazioni possibili.