Il toxo test, o test della toxoplasmosi, è un esame di screening praticato, solitamente, su sangue periferico per evidenziare un’eventuale infezione da Toxoplasma Gondii. Si tratta di un accertamento che serve per verificare lo stato immunitario esistente nei confronti della toxoplasmosi in diverse situazioni tra le quali:

La toxoplasmosi è una malattia inquadrabile nella categoria delle cosiddette zoonosi perchè trasmesse dagli animali all’uomo, sia per contatto diretto sia attraverso il consumo di alimenti di provenienza animale. L’agente causale di questa patologia è il Toxoplasma gondii, patogeno provvisto di un ciclo vitale complicato ed esclusivamente intracellulare. Questo parassita, che attacca numerose specie viventi, si trasmette attraverso il consumo di carne contaminata, ma non solo. Il toxoplasma, infatti, è presente anche negli escrementi dei gatti e nel luogo in cui le feci sono state depositate.

Indice
  • 1 Sintomi e conseguenze della toxoplasmosi
  • 2 Quando fare il Toxo test e come funziona?
  • 3 Preparazione e rischi del Toxo test
  • 4 Fonti

Sintomi e conseguenze della toxoplasmosi

Nella prima fase della malattia, l’agente patogeno rimane nel sangue e nei linfonodi per diverse settimane o anche per mesi ed è infettante in modo diretto. Tra i sintomi più comuni che possono essere presenti in questa fase, vi sono:

  • astenia (stanchezza);
  • cefalea (mal di testa);
  • ingrossamento linfonodale;
  • mal di gola;
  • mialgie e artralgie;
  • aumento del volume di fegato e milza (epatomegalia e splenomegalia);
  • febbre.

Più raramente, la malattia può dar luogo a problemi severi che riguardano l’occhio (corioretinite) o addirittura fatali dovuti alla compromissione multiorgano che si verifica in persone immunodepresse come, ad esempio, in soggetti trapiantati o affetti da malattie come la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS).

L’infezione da toxoplasmosi induce una produzione tale di anticorpi che, dopo guarigione, si ha un’immunità permanente per tutta la vita. Questa risposta immunitaria rappresenta peraltro la causa dell’insorgenza della seconda fase di questa patologia. Questa è caratterizzata dalla presenza inoffensiva del parassita, il quale però non viene eliminato del tutto, ma permane nella muscolatura e nel cervello senza nessun sintomo. Successivamente, qualora le difese immunitarie si riducano per qualsiasi motivo, il toxoplasma può però manifestarsi di nuovo con una forma attiva e sintomatica dell’infezione.

Se contratta in gravidanza, la malattia ha la potenzialità di essere trasmessa al feto per via placentare ed è in grado di provocare l’aborto, la morte in utero o la comparsa di malformazioni. Si tratta dunque di una patologia che deve essere assolutamente evitata durante la gestazione e non esiste un vaccino per prevenirla.

Per questi motivi è indispensabile mettere in atto alcuni comportamenti che consentano di ridurre al massimo le probabilità di ammalarsi di toxoplasmosi. Un ruolo importante in questo senso è svolto dal Toxo test che permette di conoscere la situazione immunitaria della gestante nei confronti dell’agente parassitario. Questo test consiste in un semplice prelievo di sangue che consente di classificare la situazione immunitaria della donna in tre categorie:

  • protetta;
  • suscettibile;
  • a rischio.

Quando fare il Toxo test e come funziona?

Il Toxo test deve essere eseguito rapidamente dopo l’inizio della gravidanza, possibilmente entro le prime otto settimane, perché questo è il lasso di tempo considerato più pericoloso per il feto. L’infezione determina la produzione di due classi di anticorpi: nella prima fase, quella potenzialmente più dannosa per il feto, le IgM, nella seconda le IgG. Il test fornisce la possibilità di sapere se e quali anticorpi sono presenti del sangue della gestante. Si possono avere tre possibilità:

  • assenza completa di anticorpi, ciò significa che la donna è suscettibile all’infezione e l’esame deve essere ripetuto almeno altre due volte nel corso della gravidanza, alla 20esima e alla 36esima settimana;
  • presenza di IgG, la gestante è considerata protetta e non sono necessari altri controlli;
  • presenza di IgM, la futura mamma è considerata a rischio e si pone il sospetto diagnostico di toxoplasmosi. Si rende necessario a questo punto l’esecuzione di accertamenti sierologici più scrupolosi al fine di escludere o confermare definitivamente la malattia e, in quest’ultimo caso, di programmare la terapia più adatta.

Preparazione e rischi del Toxo test

L’analisi viene eseguita su un campione di sangue periferico prelevato in genere da un arto superiore e non sono necessarie preparazioni particolari da parte del paziente. Tuttavia, trattandosi di un prelievo, è consigliabile che il paziente si presenti ad effettuare l’esame a digiuno e di prima mattina. Si tratta di un accertamento privo di pericoli.