La funicolocentesi o cordocentesi è un esame, eseguito in gravidanza, che prevede un prelievo di sangue dal cordone ombelicale al fine di diagnosticare eventuali patologie fetali.

Indice
  • 1 Che cos’è e a cosa serve la funicolocentesi?
  • 2 Quando è opportuno fare la funicolocentesi?
  • 3 Come si esegue la funicolocentesi?
  • 4 Quale preparazione è necessaria per la funicolocentesi? 
  • 5 La funicolocentesi è dolorosa?
  • 6 Quali sono i possibili rischi della funicolocentesi? 
  • 7 Fonti

Che cos’è e a cosa serve la funicolocentesi?

La funicolocentesi, chiamata anche cordocentesi, è un esame con finalità diagnostiche che viene svolto tra la 18esima e la 20esima settimana di gravidanza. Questo esame viene condotta su un campione di sangue prelevato dal cordone ombelicale e serve a rilevare l’esistenza, nel feto, di eventuali malattie genetiche, infezioni e malattie rare. Oggi alla funicolocentesi sono preferiti altri test che risultano essere meno rischiosi per il feto, come l’amniocentesi e la villocentesi.

La funzione principale della funicolocentesi è quella di rilevare nel feto: 

  • disturbi genetici;
  • infezioni fetali; 
  • patologie ematiche. 

Inoltre la funicolocentesi è usata anche a scopi terapeutici come:

Viene utilizzata anche per effettuare la mappatura cromosomica fetale.

Quando è opportuno fare la funicolocentesi?

Il ginecologo consiglia la funicolocentesi alla paziente quando le circostanze portano al sospetto di possibili condizioni patologiche fetali non evidenziabili, in maniera chiara e completa, con altre tecniche di diagnosi. Tra le malattie accertabili con la cordocentesi vi sono:

  • toxoplasmosi;
  • rosolia;
  • malattia emolitica del sangue.

Come si esegue la funicolocentesi?

La funicolocentesi viene eseguita da un ginecologo con particolare esperienza nell’utilizzo di questa tecnica.Si tratta, infatti, di un esame invasivo che viene di norma eseguito in ambulatorio. Prima di iniziare, il ginecologo esegue un rilievo ecografico per localizzare l’esatta posizione del feto, della placenta e della sede di inserzione del cordone ombelicale, in modo da scegliere il punto più adatto per l’inserzione dell’ago e ridurre al minimo i rischi. Dopo aver opportunamente disinfettato la cute della pancia della futura mamma, il medico introduce l’ago nella pelle e, servendosi dell’ausilio ecografico, lo sospinge fino all’utero e al funicolo dal quale preleva una modesta quantità di sangue (1-3 millilitri). Alla fine il ginecologo estrae l’ago e controlla il battito cardiaco del feto.

Il campione di sangue prelevato viene, quindi, inviato ad un laboratorio specializzato per essere sottoposto ad analisi. Nelle donne Rh negative, che non sono state ancora immunizzate, è necessaria la somministrazione di immunoglobuline anti-D utili a prevenire manifestazioni di incompatibilità materno-fetale.

Una volta conclusa la cordocentesi, è opportuno che la gestante osservi almeno un giorno di riposo prima di riprendere le sue normali attività, evitando comunque per circa una settimana di fare sforzi, di mettersi in viaggio e di avere rapporti sessuali.

Quale preparazione è necessaria per la funicolocentesi? 

Si tratta di un test che non richiede particolari preparazioni da parte della paziente.

La funicolocentesi è dolorosa?

L’accertamento non provoca più dolore di quello evocato da un comune iniezione intramuscolare.

Quali sono i possibili rischi della funicolocentesi? 

La funicolocentesi  è un test diagnostico che presenta un rischio abortivo superiore (2% dei casi circa) rispetto ad altri esami diagnostici come il prelievo di liquido amniotico e di villi coriali. Inoltre sono possibili altre complicanze come:

  • infezioni fetali o dell’utero;
  • versamento ematico (ematoma) del cordone, accidentalmente può formarsi una raccolta di materiale ematico all’interno del funicolo durante o dopo la cordocentesi. Nella maggior parte dei casi il nascituro non presenta alcun disturbo, in altri invece può verificarsi una diminuzione della frequenza del battito del cuore che in genere dura poco e si risolve spontaneamente. In casi molto rari è tuttavia necessario agire tempestivamente con un taglio cesareo per risolvere la situazione;
  • emorragia materno-fetale, in genere di modesta entità;
  • sanguinamento fetale dovuto alla fuoriuscita di sangue dalla sede di ingresso dell’ago utilizzato per il prelievo ematico dal funicolo. Rappresenta la complicanza più comune ma in genere è di scarsa importanza. Nel caso però, molto improbabile peraltro, che l’emorragia sia di una certa rilevanza, è necessario eseguire una trasfusione.

Fonti