L’emocromo o esame emocromocitometrico (CBC) è un esame di laboratorio eseguito sul sangue per valutare lo stato di salute attraverso la misurazione di vari parametri di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

Cos’è l’ emocromo

L’emocromo (CBC) permette di analizzare le cellule circolanti nel sangue e anche di valutare alcuni parametri ematici. In particolare il CBC misura:

  • Il numero di globuli rossi, (eritrociti o red blood cells-RBC), ossia le cellule anucleate che trasportano l’ossigeno dai polmoni a tutti i tessuti del corpo umano;
  • il numero totale di globuli bianchi (leucociti o white blood cells-WBC), ovvero gli elementi del sangue che combattono le infezioni;
  • il numero di piastrine (trombociti), ossia quegli elementi cellulari sprovvisti di nucleo che permettono la coagulazione del sangue fermando un’emorragia;
  • la formula leucocitaria, cioè la percentuale dei diversi tipi di globuli bianchi ovvero neutrofili, linfociti, basofili, eosinofili e monociti;
  • il contenuto di emoglobina nei globuli rossi (HGB), questa è una proteina contenuta nei globuli rossi incaricata del trasporto dell’ossigeno dai polmoni a tutto il corpo;
  • l’ematocrito (HT), ossia la percentuale di globuli rossi contenuta nel volume totale di sangue circolante.

L’emocromo viene eseguito presso laboratori di analisi accreditati.

A cosa serve l’emocromo?

Si tratta di un esame molto comune che fa parte molto spesso di un controllo di routine. I dati che fornisce possono essere utili nel rilevamento di una serie di disturbi, tra i quali:

Quando e come si fa l' emocromo?

Di norma l’emocromo viene prescritto dal medico curante per:

  • controllo generale e di routine dello stato di salute in assenza di sintomi;
  • accertamento preliminare, unitamente ad altre analisi, allo scopo di ottenere informazioni che possano aiutare a formulare ipotesi diagnostiche in presenza di disturbi lamentati dal paziente.

Per l’esecuzione del test viene prelevata una modesta quantità di sangue periferico, di solito da una vena dell’arto superiore. Il materiale ematico viene raccolto in apposite provette che sono poi inviate al laboratorio per l’analisi. Si tratta di un esame rapido, dura circa 5 minuti in tutto e di norma non è particolarmente doloroso.

Cosa fare per prepararsi ad un esame emocromocitometrico?

Di norma, non è necessaria alcuna preparazione speciale per un esame emocromocitometrico completo. Spesso però accade che il medico prescriva contemporaneamente altri accertamenti e qualcuno di questi potrebbe richiedere comportamenti specifici, per esempio l’astensione dal consumo di cibo o di liquidi prima dei test. In ogni caso, il paziente verrà informato dal proprio medico circo il comportamento da seguire in vista del prelievo di sangue.

Quali rischi comporta l’emocromo?

Si tratta di un modesto prelievo di sangue esente da rischi particolari. Oltre al lieve dolore provocato dalla puntura dell’ago, potrebbe comparire una minima ecchimosi attorno al foro di ingresso cutaneo. Si tratta in genere di una fuoriuscita di sangue molto modesta che si verifica spesso dopo un prelievo ematico e che scompare senza lasciare traccia del giro di qualche giorno.

Cosa significano i risultati dell’emocromo?

I valori di riferimento per l’emocromo sono diversi in base al sesso, all’età e alla metodica o strumentazione utilizzata per eseguir il test. I valori di riferimento per l’ematocrito, in un soggetto adulto sono:

  • globuli rossi, uomo 4.3-5.9 milioni/mm3; donna 3.5-5.5 milioni/mm3;
  • globuli bianchi, 4500-11,000/mm3;
  • piastrine, 150,000-400,000/mm3;
  • emoglobina, uomo 13.5-17.5 g/dL; donna 12.0-16.0 g/dL;
  • ematocrito, uomo 41%-53%; donna 36%-46%;
  • MCV (mean corpuscolar volume, cioè la “grandezza” del globulo rosso) 80-100 femtolitri (fl);
  • MHC (mean corpuscolar haemoglobin, cioè l’emoglobina presente in ogni globulo rosso) 25.4-34.6 pg/cell;
  • MCHC (mean corpuscolar hemoglobin concentration, cioè la concentrazione media di emoglobina in 1 dl di globuli rossi) 31%-36% Hb/cell.

Qualora uno o più risultati risultino fuori dall’intervallo dei valori considerati normali, sarà il medico curante a stabilire cosa fare e a decidere quali ulteriori accertamenti saranno necessari per approfondire l’aspetto diagnostico. In generale, si può dire che un abbassamento del numero di globuli rossi o una riduzione della quantità di emoglobina possono far sospettare anemia o carenza di ferro.

La diminuzione del numero di globuli bianchi potrebbe indicare una patologia autoimmune o una malattia del midollo osseo. Al contrario, un innalzamento del numero di leucociti, potrebbe essere dovuto a una reazione verso alcuni tipi di farmaci o a un’infezione in corso. Si tratta però di ipotesi che senza ulteriori accertamenti non possono che rimanere tali. In ogni caso, non è affatto detto che sia necessario mettere in atto terapie mediche anche in presenza di valori anormali riferibili a qualcuno dei parametri analizzati con l’emocromo.

Esistono infatti molte condizioni, assolutamente non patologiche, nelle quali qualche valore potrebbe non rientrare nei parametri di cosiddetta normalità. Tra questi vi possono essere:

  • dieta;
  • attività fisica;
  • ciclo mestruale;
  • terapie farmacologiche in atto.

Sarà sempre il medico curante a discutere la situazione con il proprio paziente, decidendo caso per caso il da farsi.

Autore

Osmosia s.r.l.

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