Ecografia (Ecotomografia, Sonografia o Ultrasuonografia)
L’ecografia, detta anche ecotomografia, sonografia o ultrasuonografia, è una tecnica che permette di ottenere immagini delle strutture interne del corpo. È basata sul fatto che tessuti differenti riflettono in modo diverso gli ultrasuoni che li raggiungono. Viene usata a scopo diagnostico o a supporto di procedure terapeutiche. È un esame sicuro e indolore.
Cos’è l’ecografia?
L’ecografia è una tecnica che utilizza onde sonore ad alta frequenza per produrre immagini delle strutture interne del corpo. L’ecografia diagnostica viene utilizzata per mettere in evidenza i segni della presenza di una malattia, mentre l’ecografia interventistica serve a guidare il medico nell’esecuzione di procedure che prevedono l’inserimento di aghi o altri strumenti all’interno del corpo.
Il suono è una forma di energia che si propaga attraverso la materia. Le molecole e le particelle che compongono la materia si muovono al passaggio dell’onda sonora e poi tornano alla posizione originaria, quindi le onde sonore non provocano danni agli organi o ai tessuti. Nell’ecotomografia, chiamata anche sonografia o ultrasonografia, la sorgente del suono sono dei cristalli piezoelettrici che, in risposta a uno stimolo elettrico, generano ultrasuoni non percepibili dall’orecchio umano, con una frequenza compresa tra 1,5 e 15 megahertz (MHz). Gli ultrasuoni si propagano nel corpo con una velocità che dipende dalle strutture presenti poiché i differenti tessuti oppongono una diversa resistenza al passaggio dell’onda sonora (si dice che hanno una diversa impedenza acustica).
Quando si appoggia la sonda contenente i cristalli piezoelettrici su una parte del corpo e questi emettono ultrasuoni, parte del segnale viene trasmesso, parte disperso e parte riflesso: l’intensità dei segnali di ritorno (echi) dipende dall’impedenza acustica dei tessuti. Gli ultrasuoni di ritorno vengono convertiti dai cristalli piezoelettrici in segnale elettrici che vengono poi trasformati dal computer in un’immagine in tempo reale. Se due strutture adiacenti hanno un’impedenza acustica molto diversa si distinguono facilmente l’una dall’altra. Una struttura piena di liquido non produce echi e appare nera sullo schermo (struttura anecogena).
Un’ apparecchiatura ecografica (ecografo) è costituita da tre parti: la sonda, il sistema centrale e il monitor. La sonda o trasduttore, contenente i cristalli piezoelettrici, è la parte più importante: converte la corrente elettrica in ultrasuoni e viceversa. In genere la sonda è posizionata all’esterno del corpo, tuttavia alcune indagini (per esempio lo studio della prostata o dell’apparato riproduttivo femminile) prevedono l’uso di una sonda per ecografia interna (trans-rettale negli uomini e trans-vaginale nelle donne). Il sistema centrale contiene i sistemi elettronici che servono a regolare l’emissione degli ultrasuoni e a ricevere e analizzare il segnale di ritorno. Il monitor permette di visualizzare le immagini elaborate dal computer. Oggi sono disponibili ecografi portatili (detti POCUS, dall’inglese Point Of Care UltraSonography, ossia ecografo per il punto di cura) che permettono di effettuare l’esame senza che il paziente debba recarsi nel reparto di radiologia e diagnostica per immagini.
Quando si usa l’ecografia?
L’ecografia è una tecnica molto utilizzata in diversi campi della medicina, tanto che la sonda ecografica è stata definita “lo stetoscopio del XXI secolo”.
Alcuni esempi di applicazioni diagnostiche dell’ecografia sono:
- rilevare la presenza di calcoli;
- rilevare la presenza di un nodulo nel seno (nelle pazienti giovani, con seno denso, si preferisce ricorrere all’ecografia mammaria piuttosto che alla mammografia);
- rilevare un’infiammazione delle articolazioni.
In cardiologia si usano vari tipi di ecografia: l’ecocardiogramma trans-toracico permette di osservare il cuore e i principali vasi sanguigni, l’ecocardiogramma trans-esofageo (in cui si introduce la sonda nell’esofago) consente di visualizzare bene la parte posteriore del cuore, l’ecodoppler e l’ecocolordoppler servono a visualizzare il flusso sanguigno.
L’ecografia è utilizzata per visualizzare l’utero durante la gravidanza e monitorare la crescita del feto; nel primo periodo della gravidanza si ricorre all’ecografia transvaginale e successivamente all’ecografia esterna. Di solito si effettuano almeno 3 ecografie, una per ogni trimestre di gravidanza, quella del secondo trimestre è detta ecografia morfologica e permette di mettere in luce eventuali malformazioni del feto.
L’ecografo può essere usato per visualizzare le parti interne del corpo che devono essere raggiunte per effettuare un prelievo di tessuti (biopsia) o eseguire procedure terapeutiche (si parla di “procedure sotto guida ecografica” o “ecoguidate”). Per esempio, si usa la guida ecografica per inserire un ago attraverso la parete addominale quando si effettuano la villocentesi o la paracentesi. Un altro esempio di trattamento medico che viene effettuato sotto guida ecografica è la scleroterapia delle vene non superficiali. Alcuni problemi muscolo-scheletrici possono essere trattati con interventi mini-invasivi guidati dall’ecografia.
Come si effettua l’ecografia?
L’indagine ecografica in genere non richiede nessuna preparazione; in caso di ecografia addominale è necessario che la vescica sia piena, perciò viene richiesto di bere una certa quantità di acqua prima dell’esame e di non urinare fino a che l’esame non è stato completato.
Viene applicato del gel sulla parte da esaminare per facilitare lo scorrimento della sonda ed evitare la presenza di aria che impedirebbe il passaggio degli ultrasuoni. La sonda viene mossa avanti e indietro sulla cute in corrispondenza degli organi e dei tessuti di interesse e i segnali che arrivano al computer sono trasformati in immagini che possono essere registrate.
L’esame è indolore, al massimo si può avvertire una sensazione di fastidio, per esempio, quando si preme sull’addome con la vescica piena. L’ecografia è un esame sicuro che non comporta rischi.
Fonti
- Moore CL, Copel JA. Point-of-Care Ultrasonography. New England Journal of Medicine. 2011;364:749-757. doi:10.1056/NEJMra0909487;
- Ministero della Salute – Agenda della gravidanza.