L’ecocardiografia fetale è un esame diagnostico molto simile all’ecografia fetale (esame di routine effettuato in gravidanza) che consente al medico (generalmente un esperto in cardiologia fetale e pediatrica) di analizzare in maniera approfondita la struttura e la funzione del cuore del bambino. Inoltre, questo esame permette anche la visualizzazione del flusso sanguigno a livello del cuore del feto: questo esame viene effettuato solo in determinate condizioni e consente di trovare eventuali anomalie nel flusso sanguigno o nel battito cardiaco del bambino. Di solito viene eseguito nel secondo trimestre di gravidanza, tra la 18 e la 24 settimana.

Descrizione dell'ecocardiografia fetale

Come tutti gli esami ecografici, per esempio l’ecocardiocolordoppler, anche l’ecocardiografia utilizza gli ultrasuoni, onde sonore ad alta frequenza che colpiscono le strutture cardiache del feto e rimbalzano, tornando al macchinario che le rileva. Gli ultrasuoni vengono poi analizzati tramite un computer che genererà un’immagine chiamata ecocardiogramma, ovvero una rappresentazione dell’interno del cuore.

Grazie all’ecocardiogramma, quindi, verranno evidenziate le camere cave del cuore, gli atri e i ventricoli, responsabili del riempimento di sangue, i setti, le strutture fibrose che separano le camere cardiache, le valvole, strutture che direzionano il flusso di sangue ed evitano che fluisca all’indietro. L’ecocardiografia fetale fornisce informazioni anche sulla direzione e la velocità del flusso sanguigno attraverso il cuore. In particolare, in un’ecografia color Doppler, frequenze diverse degli ultrasuoni corrispondono a diversi colori sull’immagine ecografica. Questi colori, che variano dal blu al rosso, mostrano la velocità e la direzione del flusso sanguigno in tempo reale. In particolare, verranno utilizzati i toni del rosso per colorare le arterie, i vasi sanguigni che trasportano il sangue ossigenato ai tessuti periferici, e verranno utilizzati i toni del blu per colorare le vene, i vasi sanguigni che trasportano il sangue povero di ossigeno verso il cuore.

Come si esegue l’ecocardiografia fetale

L’esecuzione e l’interpretazione dell’ecocardiografia fetale richiedono un insieme unico di abilità e conoscenze avanzate. Il cuore fetale, infatti, è di piccole dimensioni e di natura molto dinamica. L’ecocardiografia fetale viene eseguita come un’ecografia classica transaddominale: la paziente viene fatta sdraiare sul lettino e viene impiegata la macchina a ultrasuoni, macchina ecografica formata da un computer e un trasduttore, un piccolo dispositivo portatile delle dimensioni di una saponetta in grado di fornire gli ultrasuoni. Durante l’esame diagnostico il Medico preme il trasduttore contro l’addome della paziente, spostandosi da un’area all’altra; perché gli ultrasuoni passino più agevolmente attraverso i tessuti, l’ecografista applicherà un gel sulla porzione di pelle interessata. L’esame è rapido, dura circa 20 minuti, non è invasivo ed è indolore, e non richiede particolare preparazione da parte della paziente.

A cosa serve l’ecocardiografia fetale

L’ecografia fetale serve a individuare malformazioni e malfunzionamenti nel sistema cardiocircolatorio del feto, sia a livello strutturale, sia per quanto riguarda l’andamento del flusso sanguigno. Generalmente l’ecocardiografia fetale non è un esame di routine, ma viene raccomandato in presenza di particolari condizioni, della madre o del feto, che potrebbero dar luogo a una malformazione cardiaca. In particolare:

  • cardiopatie congenite presenti in famiglia;
  • malattie ereditarie che sono associate a un aumentato rischio di malformazioni cardiache;
  • diabete in gravidanza;
  • assunzione di farmaci teratogeni, ovvero che aumentano il rischio di malformazioni in gravidanza;
  • presenza di aritmia fetale;
  • risultato anomalo nella translucenza nucale;
  • crescita fetale ritardata;
  • malformazioni non cardiache già accertate;
  • anomalie cromosomiche nel feto.

 

Rischi e complicanze dell’ecocardiografia fetale

Dal momento che vengono impiegati gli ultrasuoni i, radiazioni innocue sia sui tessuti adulti che in quelli in via di formazione, non vi sono particolari rischi associati all’ecocardiografia fetale, né per la madre né per il bambino.

Per saperne di più su altri esami diagnostici che utilizzano gli ultrasuoni è possibile consultare le pagine dell’ecodoppler e dell’ecocardiocolordoppler.

Fonti

  • Società Italiana di Ecocardiografia e Cardiovascular imaging (SIEC);
  • Rychik, J., Ayres, N., Cuneo, B., Gotteiner, N., Hornberger, L., Spevak, P. J., & Van Der Veld, M. (2004). American society of echocardiography guidelines and standards for performance of the fetal echocardiogram. Journal of the American Society of Echocardiography, 17(7), 803–810. doi:10.1016/j.echo.2004.04.011