Densitometria ossea (MOC o Mineralometria Ossea Computerizzata)
La densitometria ossea (anche chiamata MOC o Mineralometria Ossea Computerizzata) è una metodica diagnostica radiografica che quantificando la densità minerale delle ossa ne valuta lo stato di salute e il rischio di frattura.
Cos’è e a cosa serve la densitometria ossea?
La densitometria ossea è una metodica diagnostica impiegata in medicina che permette di stabilire il grado di densità minerale delle ossa del corpo umano. In particolare, questo accertamento consente di confermare o di escludere l’esistenza di osteoporosi, malattia che aumenta in modo considerevole la probabilità di subire fratture ossee anche in caso di traumi di scarso rilievo.
Le strutture ossee più frequentemente indagate con questa tecnica sono: l’osso femorale e il tratto lombare della colonna vertebrale. La tecnica chiamata dual-energy x-ray absorptiometry (DEXA) costituisce, secondo l’organizzazione mondiale della Sanità (OMS), la metodica di elezione per diagnosticare l’osteoporosi ed è in grado di valutare la densità minerale dell’osso in rapporto alla superficie scheletrica esaminata e non in rapporto alla sua volumetria. È considerata precisa, attendibile e poco impegnativa per il paziente. Presenta inoltre una maggior efficacia rispetto ai normali raggi X nell’identificare una densità ossea bassa.
Quando è opportuno eseguire la mineralometria ossea computerizzata?
È opportuno eseguire la densitometria ossea in soggettI:
- di età superiore ai 50 anni, per il rischio che questi hanno di sviluppare osteoporosi;
- di età inferiore ai 50 anni, se sono presenti altri fattori di rischio, come il fumo di tabacco o precedenti fratture ossee causate da traumi non particolarmente importanti.
L’osteoporosi, in linea teorica, può colpire chiunque e a qualunque età. Le donne dopo la menopausa rappresentano però una popolazione particolarmente esposta a questo rischio perché la produzione degli ormoni estrogeni diminuisce e con essa anche la densità delle ossa. Come è ben noto, infatti, più lo scheletro è ricco di minerale (calcio) più le ossa che lo formano sono forti e quindi è meno probabile che si possano rompere. L’osteoporosi è una patologia subdola, del tutto priva di sintomi fino al momento in cui si manifesta con una frattura.
Come si esegue la densitometria ossea?
La densitometria ossea viene eseguita con una tecnica chiamata dual-energy x-ray absorptiometry (DEXA), che utilizza degli specifici raggi X. Alcuni di questi raggi vengono assorbiti dall’osso e dai tessuti molli mentre altri attraversano il corpo del paziente senza essere catturati. Il macchinario DEXA è dotato di particolari rivelatori che misurano la quantità di radiazioni che attraversano le ossa e inviano queste informazioni ad un computer collegato allo strumento.
Dopo aver rimosso ogni oggetto o struttura metallica eventualmente indossata, ad esempio cerniere o fibbie, il paziente viene fatto accomodare in posizione supina su un tavolo appositamente dedicato ed è necessario che rimanga assolutamente immobile durante tutta la durata della scansione, in genere 10-20 minuti. Terminato l’esame il paziente può andarsene e riprendere immediatamente le sue normali attività.
Quali rischi sono correlati con la MOC?
La densitometria ossea è un esame molto sicuro che utilizza un livello di radiazioni molto più basso rispetto alle radiografie standard.
Quale preparazione è necessaria per la densitometria ossea?
Non è necessario che il paziente metta in atto nessuna specifica preparazione prima di sottoporsi a densitometria ossea.
La densitometria fa male o presenta particolari controindicazioni?
Si tratta di un esame indolore, ma non è consigliato alle donne incinte perché le radiazioni possono arrecare danni al feto.
Quali sono i risultati della densitometria ossea?
I risultati ottenuti da un paziente vengono confrontati con quelli relativi alla densità ossea prevista per un giovane adulto sano e con quelli di soggetto sano della stessa età, sesso ed etnia. La differenza viene espressa come un punteggio di deviazione standard (SD) che misura la differenza tra la densità ossea riscontrata e il valore atteso. La differenza con quella di un giovane adulto sano viene espressa come punteggio T, mentre quella rispetto a una persona della stessa età è riportata come punteggio Z.
Secondo L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) i punteggi T vengono così classificati:
- valori al di sopra di -1 SD equivalgono alla normalità;
- valori tra -1 e -2,5 DS sono ritenuti espressione di lieve diminuzione della densità minerale ossea (BMD) rispetto al picco di massa ossea (PBM);
- valori uguali o inferiori a -2,5 DS definiscono una situazione di osteoporosi;
Se il punteggio Z è inferiore a -2, la densità ossea è considerata inferiore a quella che dovrebbe essere normale per una persona della stessa età.